VERTICE IN PREFETTURA

"Nessun Cpr a Ventimiglia e più forze di polizia:" l'annuncio del ministro Piantedosi

“Anche qui proseguirà L'impegno del governo, che ha assunto fin dall’inizio, di rinforzare in generale gli organici delle forze di polizia"

"Nessun Cpr a Ventimiglia e più forze di polizia:" l'annuncio del ministro Piantedosi
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Più forze di polizia al confine con la Francia

Anche qui proseguirà L'impegno del governo, che ha assunto fin dall’inizio dell’anno, di rinforzare in generale gli organici delle forze di polizia, e che vedrà, nella provincia di Imperia, destinare entro il 2023, tra polizia e carabinieri, almeno 53 unità ex novo. Dieci quelle in più alla polizia di frontiera”.

Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, stamani, a margine del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica sui migranti, che si è svolto in Prefettura a Imperia.

Dopo aver annunciato che nessun Cpr sarà aperto nella città di confine

ma ne sorgerà uno in Liguria, ha parlato dei rinforzi degli organici delle forze di polizia per garantire sicurezza in città, a fronte del massiccio afflusso di stranieri. “Altre assegnazioni sono previste a fine anno - ha aggiunto - anche da parte della Guardia di Finanza, al termine di alcuni corsi che si stanno espletando”.

Le strategie di gestione del fenomeno migratorio, nessun Cpr a Ventimiglia

"Vediamo questo come un fenomeno che va gestito in maniera multidirezionale. Molto spesso nella discussione pubblica si fa confusione tra sicurezza, degrado, diritti delle persone, ma sono tutti aspetti di un unico problema che vanno curati con soluzioni differenziate”. Dalla Prefettura di Imperia Piantedosi annuncia le strategie di gestione dei flussi migratori da parte del governo e per l’accoglienza di quegli stranieri che vogliono farsi identificare parla di struttura di sollievo.

Vige l’obiettivo del governo di proporre al contesto territoriale di realizzare al più presto una struttura nel comune di Ventimiglia che sia di sollievo a questi stazionamenti. Una già l’abbiamo più o meno individuata (ex Ferrotel, ndr), poi vedremo i tempi di realizzazione per evitare che le persone vivano nel degrado in mezzo alla strada, a beneficio sia dei cittadini di Ventimiglia che nell’interesse delle persone”.

Ha quindi aggiunto: “Destineremo a questa struttura innanzitutto i soggetti  più vulnerabili, i soggetti che quindi possano trovare un tetto sulla testa, soprattutto con l’avvicinarsi della stagione invernale. Però è altrettanto improntate completare il quadro delle infrastrutture che servono a gestire il fenomeno, con la realizzazione, anche qui in Liguria, di un Cpr. Ovviamente un Cpr è una struttura che impone una delicatezza progettuale un po’ più articolata per cui stiamo valutando alcune soluzioni che ci sono state segnalate, che sul territorio regionale possono essere utili al caso, vi dico già subito che non sarà a Ventimiglia”.

"Territorio ha difficoltà nella gestione dei flussi migratori"

Il territorio ha delle difficoltà, deve risolvere al meglio questo fenomeno complesso dell’immigrazione. La presenza del ministro e del sottosegretario porta con sé alcuni impegni che sono stati detti e che fanno sicuramente soddisfatti qui nel nostro territorio”.

Lo ha detto il presidente della provincia di Imperia, sindaco di Imperia ed ex ministro dell’Interno Claudio Scajola, a margine dell’incontro con il ministro Piantedosi, in Prefettura a Imperia.

Tra l’altro i due politici si sono incontrati privatamente, prima del comitato sull’ordine e la sicurezza pubblica

C’è l’esigenza del Cpr che il governo, con la consultazione, come è stato detto, verificherà nel territorio della Liguria nella collocazione migliore, e nel contempo il bisogno primario dell’accoglienza delle persone che hanno difficoltà e che girano liberamente - ha aggiunto -. Abbiamo anche segnalato la necessità dell’aumento delle di forze di polizia ed è arrivato con una buona notizia”.

Piantedosi: "Casi di cronaca segnalano necessità Cpr"

C’è bisogno anche dei Cpr, perché ci sono stati alcuni casi di cronaca questa estate che ne segnalano l’ulteriore necessità. Alcuni stranieri che poi hanno commesso un omicidio e, nel ricostruirne la storia, si è visto che erano stati oggetti di precedenti espulsioni a cui si erano sottratti per carenza di posti nei Cpr”.

Malgrado la contrarietà di una parte di Ventimiglia e anche dei sindacati alla realizzazione di un Cpr per trattenere i migranti irregolari, il ministro Piantedosi ha sottolineato la necessità di queste strutture accanto a quelle di accoglienza.

Confidiamo che la disponibilità di accoglienza possa essere sufficiente a togliere le persone dalla strada. Per quanto riguarda il Cpr, come ho spiegato anche ai sindacati, che dicono “‘non ci vuole quello, ci vuole questo’: ci vuole tutto. Nei Cpr vengono trattenuti gli immigrati irregolari, che hanno commesso reati o si sono manifestati per condizioni di pericolosità, vengono trattenuti lì per provvedimento convalidato dall’autorità giudiziaria e che poi possono sottrarsi da quel trattenimento se collaborano con l’identificazione. L’interessato può uscirne in poche ore se si lascia identificare ai fini del rimpatrio”.

“Impugneremo e siamo convinti che abbiamo ragioni da sostenere in un grado di giudizio successivo"

Impugneremo e siamo convinti che abbiamo ragioni da sostenere in un grado di giudizio successivo. Questo ovviamente non frena quella che è la nostra iniziativa, vale anche nel caso di specie. Si tratta di persone che cercheremo di rimpatriare attraverso le leggi nazionali ed europee, il trattenimento è solo uno degli strumenti in più per gestire questo tipo di procedure, quindi andremo sicuramente avanti”.

Da Imperia, incalzato dalle domande dei giornalisti, il ministro Piantedosi è intervenuto anche sul caso della sentenza di Catania.Nessun rallentamento innanzitutto. Intendiamo muoverci, come abbiamo detto, impugnando la sentenza. Siamo convinti, io personalmente, dalla lettura dell’atto e dalla decisione del giudice, che ci siano gli estremi e le condizioni per impugnarlo, e questo lo dichiaro in maniera del tutto serena”.

Sul caso Germania e Ong tedesche

Confido che al netto delle rispettive posizioni, ci siano i margini per ritrovarci tutti assieme in un punto di mediazione che, senza sconfessare i principi fondamentali a cui noi riteniamo di doverci attenere, possa proporci una soluzione possibile”.

Lo ha detto il ministro Piantedosi, commentando i rapporti con la Germania, dopo la scoperta di navi di Ong tedesche nei mari italiani e le affermazioni del collega ministro della Difesa Guido Crosetto che rivolgendosi al cancelliere tedesco Olaf Scholz dice: “Si cerca di bloccare l'immigrazione in una parte d'Europa e se ne agevola il trasporto in un'altra. Coerente e geniale”.

E aggiunge Piantedosi: “Gioco facile a dire che il mio amico ministro Crosetto, in una sintesi molto efficace, è dalla parte del giusto. Quando si sostiene che le politiche per l’immigrazione da una parte devono prevedere un estremo favore addirittura alle Ong in mare e dall’altra parte si chiudono i propri confini, credo che sia sotto gli occhi di tutti che ci sia una contraddizione logica visibile a qualsiasi ragionamento. Dopodiché ovviamente in Europa, e il Consiglio dei Ministri, sono luoghi di mediazione dove c’è un negoziato in atto tra noi e altri Paesi, tra cui la Germania”.

Il ministro Piantedosi sui rapporti Italia-Francia

Abbiamo degli ottimi rapporti con la Francia, come credo sia stato visibile negli ultimi giorni. La Francia controlla quel confine, perché tutela i suoi confini come noi intendiamo tutelare i nostri. Non immaginiamo che nel fare questo leda gli interessi dell’Italia”. Dopo aver parlato dei rapporti con la Germania, il ministro Piantedosi si è soffermato anche su quelli con la vicina Francia, da anni ormai soggetti ad alti e bassi sulla questione migranti".

Abbiamo sicuramente un buon rapporto con la Francia - ha aggiunto - e ci stiamo ritrovando negli ultimi tempi sulle stesse posizioni. Per non litigare sul confine interno, bisogna essere tutti, entrambi, orientati su quello che l’Italia dice da tempo di tutelare i confini dell’Europa, quindi prevenire le partenze. E’ questo il tema di fondo e su questo la Francia non manifesta contrarietà”.

Aggiunge il ministro: “Se ci fosse una più adeguata prevenzione delle partenze ci sarebbero anche meno problemi sulla frontiera di Ventimiglia e nei rapporti tra i Paesi dell’Europa”.

Secondo Piantedosi: “La prevenzione delle partenze viene fatta in modalità compatibili che devono essere compatibili con quelle che sono le cornici del diritto internazionale e quindi anche con inevitabili accordi con i Paesi di partenza. Finalmente l’Europa discute di questo. Fino all’anno scorso il tema era la redistribuzione (dei migranti, ndr) sul territorio europeo”.

E conclude: "Oggi ci sono i dieci punti della von der Leyen che mettono al primo posto proprio questo: addirittura l’ipotesi di missioni navali, in accordo con i Paesi di partenza, finalizzate a prevenire le partenze. Su questo siamo d’accordo con la Francia che è un validissimo alleato in Europa su questa posizione”.

Fabrizio Tenerelli

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