"No al Cpr": sabato manifestazione nel dianese
Un corteo per dire no alla costruzione di un Centro di permanenza per il rimpatrio (CPR) a Diano Castello

Un corteo per dire no alla costruzione di un Centro di permanenza per il rimpatrio (CPR) a Diano Castello. È quello che sabato 28 giugno attraverserà le strade di Diano Marina, con appuntamento alle 16 al Molo delle Tartarughe. La manifestazione è promossa da un’ampia rete di collettivi, associazioni e cittadine e cittadini del ponente ligure riunitisi sotto lo slogan “Né qui né altrove”.
Al centro della protesta, l’ipotesi – mai ufficializzata ma più volte rilanciata – di realizzare un CPR all’interno dell’ex caserma Camandone. Una proposta che ha già incontrato la netta opposizione delle amministrazioni locali, ma che secondo i promotori dell’iniziativa sarebbe ancora sostenuta da Governo e Prefettura. “Ci opponiamo a questo scempio – scrivono – consapevoli però che non lo vogliamo né qui né da nessun’altra parte”.
Nel comunicato di convocazione, diffuso dal centro sociale “La talpa e l’orologio”, si sottolinea come i CPR non siano centri di accoglienza ma “centri di detenzione in cui vengono recluse persone che non hanno commesso reati, ma che si trovano in situazioni irregolari per via delle lungaggini burocratiche e delle contraddizioni delle leggi italiane sull’immigrazione”.
Secondo gli organizzatori, la mancanza di trasparenza e di norme chiare rende i CPR “più invincibili di un carcere”. Per questo, spiegano, il corteo di sabato vuole essere il primo passo di un cammino più ampio, “un percorso di lotta collettiva che porti alla fine dei CPR”.
La manifestazione è dedicata simbolicamente a Moussa Balde, giovane migrante morto nel 2020 all’interno del CPR di Torino, il cui nome è diventato un simbolo della mobilitazione contro queste strutture.