Regione Liguria

Nuova giunta, PD all'attacco: «Totò che vende la fontana di Trevi»

Il PD punta il dito sulle cariche create "ad hoc" per gli ex Totiani e gli esclusi dall'esecutivo

Nuova giunta, PD all'attacco: «Totò che vende la fontana di Trevi»
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Dure le critiche che arrivano dal Partito Democratico relativamente alle nomine, ufficializzate oggi, dei sette assessori (e un consigliere delegato) della nuova giunta ligure. Secondo i dem, gli sforzi del governatore Marco Bucci per ampliare i posti da assegnare, da sette a nove, gli incarichi nello staff che affiancano l'assessore alla Sanità e i consiglieri delegati non trovano ragione amministrativa se non nella necessità di accontentare coloro che sono rimasti fuori dall'esecutivo. Per il PD, le nomine ricadranno, senza benefici di sorta, sulle tasche dei liguri.

 

Nuova giunta: PD al vetriolo sui nomi scelti da Bucci

«Per tenere insieme i pezzi e accontentare gli appetiti di tutti i partiti che lo sostengono Bucci pensa ai sottosegretari da piazzare e si è già venduto quegli assessori che solo una modifica della legge da parte del governo ne potrà garantire la presenza- lo scrive il segretario PD Davide Natale in una nota stampa al vetriolo- . Una modifica che non risponde certo a delle esigenze organizzative della Regione, ma che nasce solo per soddisfare gli appetiti dei partiti, trattati come bambini che fanno i capricci e per farli stare bravi si promette l’ovetto con la sorpresa. Insomma una Giunta a rate: l’acconto nel 2024 e il saldo nel 2025 e in perfetta continuità con Toti: con quattro su sette assessori riconfermati nello loro cariche. E dove non si è potuto, come con Gratarola, Bucci ha cercato di correre ai ripari prima offrendogli un posto ai vertici di Alisa, poi, non potendogli dare quel posto, perché incompatibile con il precedente ruolo da assessore, pur di dargli una poltrona e non interrompere la continuità con la precedente Giunta, ha pensato di inserirlo nello staff a supporto dell’assessore alla sanità, uno staff di cui non si conoscono i confini amministrativi e i costi. Poi ha istituito il consiglio superiore della sanità ligure: un elenco di professionisti sul cui ruolo non vi è traccia amministrativa, ma contribuisce a riempire posti le cui spese di funzionamento ricadranno inevitabilmente sulle tasche dei cittadini. Una riedizione del manuale Cencelli, che non solo spartisce le poltrone di oggi ma anche quelle di domani. Dimenticando le donne, delle tre annunciate in campagna elettorale ne è rimasta solo una. In fin dei conti per Bucci tutto è possibile, in un celebre film Totò provò a vendere la fontana di Trevi».

 

 

Con un'altra nota stampa, il consigliere Armando Sanna, in quota PD, esprimeva, alla vigilia della nomina, preoccupazioni simili: l'assenza delle tre donne promesse in campagna elettorale (c'è solo Simona Ferro, assessore uscente), dei civici che hanno portato a Bucci un bottino consistente, pari, in tutta la Liguria, al 15% delle preferenze e di una forte rappresentanza genovese. E, su tutto, la continuità sostanziale con la giunta nominata dall'ex governatore Giovanni Toti. 

 

 

 

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