Sanremo

Oltre 700 persone al Centrale per Fellegara. "L'alternativa è adesso"

Il candidato del centro sinistra ha presentato ufficialmente coalizione e programma con Marco Russo e Bersani

Oltre 700 persone al Centrale per Fellegara. "L'alternativa è adesso"
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Bagno di folla, questo pomeriggio, per Fulvio Fellegara, candidato sindaco del centro sinistra alle amministrative di Sanremo, che di fronte a 700 tra candidati e sostenitori- al Teatro Centrale-  ha presentato la coalizione che lo sostiene e il programma elettorale. Magliette e striscioni con lo slogan della campagna: "L'Alternativa è adesso".

 

Oltre 700 persone al Centrale per il candidato Fellegara

Primo step: un dialogo con il sindaco di Savona, Marco Russo, che ha strappato con una colazione di centro sinistra la città all'altra parte dell'emiciclo. Presente in video collegamento anche l'ex ministro e segretario del Partito Democratico (ora in Articolo Uno), Pierluigi Bersani. Fellegara è affiancato da Sanremo nel Cuore, Generazione Sanremo e Progetto Comune, sul fronte della società civile, e dal Partito Democratico.

 

«Ridare un futuro a Sanremo»

«Una parte di questa città, non ha avuto voce. Una parte urbanistica e una sociale, quelli più deboli- così Fellegara sul palco del Centrale-. Come prima cosa, ci siamo detti che il pronome io va abolito. Siamo un noi. Noi parliamo del nostro progetto e andiamo dove c'è bisogno: siamo davvero tornati tra le persone, per ascoltarle e farsi presa in carico delle criticità. Chi aveva bisogno di parlare con l'amministrazione, faceva fatica, era respingente. Bisogna tornare a dare un futuro a Sanremo».

 

Marco Russo: «Cercare il dissenso»

«Sono sempre più convinto che le esperienze territoriali, i percorsi che le città compiono, sono un contributo fondamentale al rafforzamento della politica- ha detto Russo, al primo turno al 47% e oltre il 60 al ballottaggio- . Ci deve essere un processo inverso, dal basso verso l'alto. È un contributo a tutta la politica nazionale. La centralità del progetto è stata fondamentale, nella nostra esperienza. Avere un'idea di medio e lungo periodo. Serve anche un progetto che funzioni, che non nasce dalla testa di una persona sola. In modo molto concreto, necessità del contributo di tutti. Nelle città si scaricano le grandi contraddizioni mondiali. Noi lottiamo a mani nude contro questi problemi e la loro complessità genera il bisogno del contributo di tutti. Terzo elemento: la politica che si specchia nel consenso è sempre più asfittica. Il vero problema è chi non vota, si deve andare portone per portone a confrontarsi con quel dissenso, è un compito immane».

 

Pillole del programma di Fulvio Fellegara

I punti focali del programma sono quelli che Fellegara ripete da tempo: la battaglia per mantenere l'acqua pubblica (con gli utili e i posti di lavoro sul territorio), la voce del sindaco nella conferenza sulla sanità (pubblica).

La difesa del verde pubblico, a partire dai Giardini Regina Elena, con un grande intervento di restyling che minaccia 23 alberi secolari. Attenzione al lavoro, a Portosole e a Porto Vecchio, con gli investimenti attuali che, secondo Fellegara minacciano i lavoratori, dai pescatori ai gestori di bar. Tra le proposte, Sanremo come polo universitario, con due facoltà di floricoltura e spettacolo, invertendo la tendenza, con i giovani che accorrerebbero a Sanremo invece di fuggire dalla Città di Sanremo. Il Polo ha anche un effetto economico, per l'anticiclicità turistica e per le ricadute.

Sul fronte del turismo, le azioni dovrebbero essere concentrate per aumentare il tempo di permanenza nella città dei Fiori, che al momento è due giorni e mezzo. Questo significa che la maggior parte del lavoro sul fronte turistico è precario e l'ex segretario della CGIL porta sul banco i numeri: nel 2022 poco più che l'8% ha avuto un contratto a tempo indeterminato. La sfida sarebbe unire due settori fino ad ora disgiunti, secondo Fellegara: il turismo e la cultura, nella città di Mario e Italo Calvino.

Grande attenzione allo sviluppo urbano delle periferie oltre che al centro della città, con un confronto costante con i cittadini e forme di democrazia partecipativa.

 

«Da adesso in avanti inizieranno a raccontarvi delle frottole- ha concluso Fellegara-. L'unico voto utile è quello che può portare un cambiamento a questa città. Diffidate da chi ve la racconta, perché abbiamo creato un fatto storico, di cui sono orgoglioso. Siamo un punto di rottura che a Sanremo non c'è mai stato, da quando c'è l'elezione diretta del sindaco. Non c'è mai stata una partita a tre, è la prima volta che noi crediamo le condizioni perché avvenga. Non c'è uno storico, perché nessuno è in grado di prevedere una cosa che non è mai successa prima. Non commento i sondaggi. Dico solo una cosa: sono nati come strumento per fotografare la realtà. Ora ne fanno un uso scorretto, perché lo usano per orientare la realtà. È un problema etico per il motivo di cui sopra, ma anche perché i sondaggi li paga qualcuno, non si fanno gratis».

 

Ospite l'ex ministro Bersani

«L'Italia non è la Francia- ha detto Bersani, nel suo lungo intervento-. Le onde partono da Parigi e arrivano giù. Da noi è sempre stato il contrario. Da noi le onde sono partite sempre dal basso. Bisogna che ci mettiamo noi con le nostre proposte il dito nelle piaghe dei problemi che la gente manifesta. Non bisogna avere paura della gente, così come è. È ora di cominciare ad unire i puntini e fare vedere cosa sia questo oggetto misterioso che è la destra. Stiamo vivendo la rottura di fondamentali legami sociali. Si sta affamando la sanità pubblica. Un fisco che sta causando una divisione profonda nel paese. Fisco, sanità e scuola sono gemelli siamesi. A un fisco per categorie corrispondono istruzione e sanità per categoria. C'è gente che dice mettiamo un tetto agli stranieri. Bambini che sono nati qui, per il 70% dei casi, li chiamano stranieri. Ci sono delle cose che devono iniziare a preoccuparci, come l'opposizione alla magistratura, con gli organi che sono dei "rompicoglioni" l'oscurazione della stampa, il ribaltamento della legalità. Alla sbarra la zingara incinta che ruba un portafoglio, manganellate agli studenti che protestano o cinque in condotta se fanno l'occupazione. Intanto, approvano 17 condoni, via il traffico di influenze, circolazione del contante, sub appalti a gogò»

 

«Economia di mercato sì, società di mercato no»

«I lavoratori devono essere in piedi come lo sono gli imprenditori- ha aggiunto Bersani-. Il lavoro è troppo massacrato, la ruota non può girare così. Con sei milioni di lavoratori che prendono meno di 11mila euro lordi all'anno. In Germania, c'è più popolazione perché pagano i giovani. Hanno la possibilità di mettere su una famiglia. Economia di Mercato sì, società di Mercato no. Ci sono dei beni comuni dove il mercato non può dirigere il traffico. E la tutela ambientale non può marciare se non sulle gambe sociali».

 

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