"Parentesi tragiche della Resistenza" bufera sul Presidente del Consiglio Regionale
Il Presidente ribatte "Ho detto una frase non appropriata al contesto. Credo nei valori di Resistenza e Costituzione"
«Non si può negare oggi che la Resistenza mostrò anche parentesi tragiche». Sono queste le parole, nei passaggi più critici, che hanno scatenato la bufera intorno al Preside te del Consiglio Regionale, Gianmarco Medusei (Lega), proprio nel giorno della celebrazione della seduta solenne del parlamentino ligure, per commemorare il 78esino anniversario della Liberazione dal Nazifascismo.
La bufera intorno al Presidente del Consiglio regionale
«Ci fu anche chi si macchiò di orrendi crimini e rappresaglie- ha aggiunto nell'intervista subito prima della seduta- e chi ha subito questa violenza è stato vittima di un sopruso al pari delle vittime del regime». Le dichiarazioni di Medusei hanno suscitato un coro di polemiche e sdegno, tra cui l'Anpi di La Spezia, che lo ha definito non all'altezza delle istituzioni, ai parlamentari liguri del Partito Democratico, che hanno bollato le sue parole come irricevibili e dalla CGIL che lo accusa di ignorare la storia.
"Frase non appropriata al contesto"
Oggi, invece, arriva la risposta del presidente Medusei che scrive in una nota stampa.
«In merito all’intervista che ho rilasciato ieri poco prima della seduta solenne del Consiglio regionale, ho usato una frase non appropriata al contesto non avendo avuto modo di sviluppare i concetti che avrei voluto in quei pochi secondi di intervista, gli stessi che ho poi espresso in modo inequivocabile subito dopo in Aula, ricevendo l’applauso di tutta l’Assemblea»
«Ho inoltre specificato- aggiunge Medusei- che il rosso della bandiera ligure rappresenta il sangue di chi ha dato la vita per la nostra Libertà. Mi spiace che qualcuno si sia sentito offeso, ma chiedo a tutti di non fare inutili strumentalizzazioni e di ascoltare il mio discorso in Aula e non poche parole di un'intervista. Sono da sempre uomo delle Istituzioni che crede, come recita la legge regionale e come ho ribadito ieri nella seduta solenne, nei valori della Resistenza e nei principi della Costituzione».