Studenti di medicina scendono in piazza
I futuri medici chiedono il ripristino dei tirocinii in corsia, come già avvenuto in altri atenei italiani.
Manifestazione degli studenti di medicina, questa mattina, in piazza De Ferrari a Genova. Una delegazione è stata ricevuta dall'assessore regionale alla formazione Ilaria Cavo.
Studenti di medicina in piazza
I giovani sulle barricate per chiedere il reintegro nella proposta formativa dei tirocinii in corsia, così come già avvenuto in altri atenei italiani. La sospensione a causa della pandemia da Coronavirus.
PD solidale con gli studenti
“Dall’inizio della pandemia, cioè due anni fa, Università e Regione non hanno fatto nulla per riportare gli studenti degli ultimi tre anni di Medicina in corsia per svolgere i tirocini in presenza. E mentre la maggior parte delle Facoltà italiane si sono organizzate, l’Università di Genova è ancora ferma. In più si sta verificando un altro problema: l’organizzazione sanitaria di questa regione ha portato a una carenza di medici di Medicina del lavoro che devono fare le visite abilitanti per l’accesso in corsia degli studenti. Un ritardo su ritardo, che suona come una beffa”.
Così il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi, che ha manifestato al fianco degli studenti di Medicina che questa mattina si sono raccolti in piazza De Ferrari per chiedere di rientrare a fare i tirocini in corsia e per una migliore organizzazione delle lezioni.
Interrogazione in Consiglio regionale
Per sostenere la richiesta degli studenti: “Faremo immediatamente un’interrogazione per chiedere quale iniziative si vogliono intraprendere per la ripresa dei tirocini in corsia e solleciteremo la convocazione della Commissione sanità per discutere con l’Università di Genova, Alisa e i rappresentanti degli studenti la situazione del loro percorso formativo: perché oltre a essere formati adeguatamente, studiare e apprendere competenze, devono essere messi nella condizione poterle applicare sul campo, per poter svolgere la loro attività così preziosa”.
Studenti ricevuti dall'assessore Cavo
Piena disponibilità da parte di Regione Liguria a farsi parte attiva nei confronti dell’Università degli Studi di Genova affinché le istanze rappresentate trovino risposta. Questo l’esito dell’incontro che si è svolto presso la sede di Regione tra l’assessore ai Rapporti con l’Università Ilaria Cavo e una rappresentanza degli studenti del quarto e quinto anno della Scuola di Scienze mediche e farmaceutiche scesi in piazza oggi a Genova.
Presenti all’incontro anche il direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi, il direttore generale del Dipartimento Sanità e Politiche Sociali Francesco Quaglia e il coordinatore della Struttura di Missione per la sanità Giuseppe Profiti.
“Abbiamo recepito e condiviso le istanze rappresentate dagli studenti – afferma l’assessore Cavo – che hanno manifestato questioni cruciali, perché dalla qualità della loro formazione e dalla loro possibilità di fare esperienza in corsia dipende la qualità dei futuri professionisti del nostro sistema sanitario. Ognuno di loro rappresenta la soluzione ad un nostro problema sanitario di domani: prima e meglio si formano questi ragazzi, prima diventeranno una preziosa risorsa per il nostro sistema sanitario. Ad esempio, l’investimento importante realizzato per la riapertura del Centro Trapianti in una regione ‘anziana’ come la Liguria guarda anche in questa direzione: uno studente che si formi in un ospedale dotato anche di un centro trapianti sarà, domani, un chirurgo più preparato e capace. Per questo – sottolinea - ci faremo portavoce delle loro istanze verso l’Università, cui per competenza fa capo il loro percorso formativo, con l’obiettivo di traguardare un’estensione della rete formativa, nell’interesse dei liguri e del nostro sistema sanitario”.
Botta e risposta PD-Regione
In merito alla nota diffusa dal Partito Democratico, “si tratta dell’ennesima, sterile polemica, che non rispecchia in alcun modo il dialogo proficuo e costruttivo avuto con gli studenti che abbiamo incontrato. Una dichiarazione che dimostra anche la superficialità con cui certi esponenti politici affrontano problemi seri come quello di questi studenti universitari, i medici del nostro futuro”, conclude l’assessore Cavo.