Rimpasto di Giunta a Sanremo, Fratelli d'Italia: "Sindaco ostaggio della sinistra"
"Inutile nascondersi dietro a un dito, questa amministrazione ha eliminato la parte estremista che la collocava troppo a sinistra e che l'elettorato non gradiva. Ha cercato di edulcorare anche il Pd ma di fatto è ostaggio della sinistra, senza la quale non può governare".
"Inutile nascondersi dietro a un dito, questa amministrazione ha eliminato la parte estremista che la collocava troppo a sinistra e che l'elettorato non gradiva. Ha cercato di edulcorare anche il Pd ma di fatto è ostaggio della sinistra, senza la quale non può governare".
Così Michele Gandolfi, segretario cittadino di Fratelli d'Italia, a Sanremo - gruppo politico che in minoranza ha due consiglieri comunali: il capogruppo Luca Lombardi e Gianni Berrino, che è anche assessore regionale - replica alla notizia dell'odierno rimpasto di Giunta voluto dal sindaco Alberto Biancheri.
"Finalmente è arrivato il grande giorno - afferma Gandolfi, in una nota - il sindaco ha sciolto le riserve nominando la nuova giunta, che praticamente all'ottanta per cento è uguale alla precedente. Tutto come prima o quasi, il sindaco ha deciso di spiegarci che questa amministrazione ha un progetto ma non ci ha detto quale. Speriamo lo sappiano almeno i consiglieri e gli assessori se no tra pochi giorni saranno di nuovo in crisi e chi sacrificheranno se la Cassini non c'è più?".
Fratelli d'Italia bacchetta il Biancheri: "Non dica più che nella sua amministrazione vi sono rappresentanti del centro destra perché non è vero, il centrodestra, quello vero, è di fronte a voi nei banchi dell'opposizione, è in Regione e governa a Genova, Savona e La Spezia. Voci autorevoli hanno più volte smentito avvicinamenti con la sua amministrazione, la coalizione di centro destra esiste ed è formata da Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega Nord se ne faccia una ragione".
Parole dure quelle di Gandolfi, che prosegue: "In questi giorni ci ha ricordato un modo di fare politica vecchio e sorpassato dove ha tagliato teste senza un'apparente motivazione, siglando un record che da anni non vedevamo, due rimpasti di giunta in tre anni come ai tempi del pentapartito".