Ballottaggio

Rolando tende la mano a Fellegara: «Lotta comune per l'acqua pubblica»

L'apertura verso il centro sinistra con cui condivide alcune posizioni. «La risorsa non deve essere privatizzata»

Rolando tende la mano a Fellegara: «Lotta comune per l'acqua pubblica»
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La privatizzazione di Rivieracqua torna in campagna elettorale con i due candidati ammessi al ballottaggio, Gianni Rolando e Alessandro Mager (con posizioni opposte sul tema specifico) che chiamano a raccolta gli elettori. Nello specifico, con una nota stampa, Rolando (centro destra), interviene sul tema, ribadendo la necessità di mantenere completamente nelle mani della pubblica amministrazione la preziosa risorsa. Il candidato tende la mano al centro sinistra, rappresentato da Fulvio Fellegara, promettendo una lotta comune contro l'ingresso del socio privato nell'azienda che gestisce il servizio idrico integrato, con acqua pubblica, nel caso in cui il centro destra si insediasse tra i banchi della maggioranza a Palazzo Bellevue. 

 

Rolando: «Acqua pubblica necessaria»

«Da sempre sostengo la necessità che l’acqua sia e resti un bene pubblico - dichiara Rolando - perché l’entrata di un privato potrebbe incidere negativamente sulla gestione e sui costi per i cittadini di un bene che è sinonimo di vita. La nostra coalizione è a favore dell’acqua pubblica e lavorerà, quindi, per ricercare soluzioni alternative alla privatizzazione di parte delle quote della società. Ribadisco inoltre che il sottoscritto, anche quando è stato presidente di Amaie, si è sempre dichiarato contrario all’ingresso del socio privato, sempre verificata la fattibilità economica, così come si prospetta invece oggi. Rivieracqua – prosegue Rolando - è dopo l'Asl, la principale azienda pubblica della Provincia con oltre 200 dipendenti ed un indotto di oltre 40 milioni di euro. L'approvazione del piano d'ambito, l'ottenimento di oltre 40 milioni di euro di fondi PNRR, la nuova organizzazione interna consentono già da ora di garantire l'equilibrio economico finanziario della società e contestualmente risanare i debiti pregressi senza dover ricorrere necessariamente ad un socio privato. Ritengo dunque che non solo l'acqua debba rimanere pubblica ma anche la gestione debba restare completamente pubblica in quanto rappresenta una risorsa per la Provincia. Difatti, le ricadute socio economiche di attività essenziali quali acquedotti, fognature e depurazione consentono di avere il pieno controllo del territorio per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini tutti (sottoservizi, utenze, balneazione) consentendo di distribuire i proventi della tariffa esclusivamente per investimenti in infrastrutture per mantenere e migliorare la qualità dei servizi.»

 

La mano tesa a Fellegara: «Battaglia comune»

«L'ingresso di un socio privato in un servizio pubblico essenziale a carattere fortemente territoriale (l'acqua si capta si distribuisce e si scarica sul posto) porterebbe a decentralizzare molte attività con perdita di indotto e riduzione di investimenti. La gestione pubblica va esattamente nel verso contrario. E ora che dopo tanti sacrifici, Rivieracqua funziona ed è totalmente pubblica, sarebbe un peccato regalarla al privato. In conclusione – evidenzia Rolando – apprezzo che anche il candidato sindaco Fellegara sia sulla stessa linea e quindi ritengo che, se sarò eletto sindaco, sia corretto fare una comune lotta per arrivare a questo obiettivo, dando il giusto merito a chi ci ha creduto in tempi non sospetti»

 

 

«Ingresso del socio privato necessario per scongiurare il fallimento»

Di pensiero opposto, sotto alcuni aspetti, il candidato civico Alessandro Mager che più volte, nella campagna elettorale (e nel sentito dibattito pubblico con Fellegara alla Federazione Operaia) ha ribadito la sua posizione. Per Mager, benché a malincuore, l'ingresso di un socio privato in Rivieracqua è un'eventualità necessaria per scongiurare il fallimento della società (che, secondo il decreto Madia, allora, potrebbe passare interamente nelle mani di soggetti privati). Oltretutto, mager, ha sottolineato come la comprovata esperienza di un investitore possa, a conti fatti, essere un valore aggiunto nella gestione del servizio idrico integrato.

D.I

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