SANREMO: COMUNE VENDE 17 SUOI GIOIELLI/ DOMANI IL "VERDETTO" DEL CONSIGLIO/ POLEMICA FdI-AN SU VILLA MERCEDE

SANREMO: COMUNE VENDE 17 SUOI GIOIELLI/  DOMANI IL "VERDETTO" DEL CONSIGLIO/ POLEMICA FdI-AN SU VILLA MERCEDE
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Sanremo - Il Consiglio comunale di Sanremo deciderà, domani (mercoledì 26), nell’ambito della approvazione del bilancio preventivo, la sorte di alcuni dei suoi più grandi gioielli, che dovrebbero essere messi in vendita tra il 2017 e il 1019. Immobili che se da una parte dovrebbero essere restaurati, ma mancano i fondi, dall’altra non rendono il dovuto e dall’altra ancora servono per fare cassa. Ma vediamo nel dettaglio il piano delle alienazioni. Nel 2017 è prevista la vendita di immobili per un’entrata iscritta a bilancio per complessivi 5.454.000 euro.

2017

Villa Citera, via Galilei 59 (400.000 euro)

Area frontistante l’Istituto Borea, Via Borea (150.000)

Ristorante “Tre Pini”, corso Trento Trieste (404.000)

Locali nuova stazione ferroviaria (4.500.000)

Da segnalare anche la vendita di alcuni beni di minore valore per complessivi 264.810 euro, per un totale a bilancio nel 2017 di 5.718.810 euro

2018

Nel 2018 è prevista la vendita di

Ex Macello, valle Armea, via dell’ammazzatoio (2.600.000 euro)

Negoizio Pro Infantia (308.000)

Per un totale di 2.908.000 euro di entrate previste nell’annuale bilancio

2019

Immobile sede associazioni, piazza Cassini 12 (800.000 euro)

Villa Mercede, corso Cavallotti 218 (4.850.000)

Casa Serena, via Grossi Bianchi (6.105.000)

Immobile ex Stazione Fs (5.605.000)

Per un totale di 17.360.000 euro

A margine del Bilancio, infatti, verranno approvati anche il Piano delle Opere Triennali e quello delle Alienazioni.

Duro l’attacco del consigliere di opposizione, Luca Lombardi (FdI-An): “Sono proprio curioso di vedere come si comporterà il Pd, visto che durante l’amministrazione Zoccarato, nel 2011, aveva promosso una petizione con raccolta di firme contro  la vendita di Villa Mercede. Per coerenza, a questo punto, dovrebbero mettere a rischio l’approvazione del Bilancio, se non dovessero togliere dall’elenco alcuni immobili, per i quali il Pd si era sempre opposto alla vendita”.

All’epoca, la petizione per Villa Mercede, con la quale venne chiesta la mobilitazione degli abitanti di San Martino, venne promossa, tra gli altri, da: Flavio Di Malta, Alfredo Schiavi, Andrea Gorlero, Mario Robaldo, Domenico Infante, Dario Biamonti, Alessandro Lanteri e Gianni Salesi.  

Fabrizio Tenerelli

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