Il sindaco di Ventimiglia, Flavio Di Muro, ha incontrato, ieri, al Viminale, a Roma, il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, per discutere la situazione sicurezza a Ventimiglia, dopo la sparatoria di domenica scorsa in cui sono rimasti feriti due stranieri, di 18 e 30 anni.
L’aggressione si è consumata nell’accampamento abusivo
situato sul greto del fiume Roya. Baraccopoli che è stata smantellata il giorno seguente. All’ordine del giorno, oltre le misure di contrasto alla microcriminalità, c’è anche la costruzione di un secondo Punto dei Assistenza Diffusa (Pad), dopo quello già esistente per famiglie.
“Ringrazio il ministro Piantedosi, il sottosegretario Molteni e gli uffici del ministero dell’Interno che, in occasione dell’incontro avuto ieri a Roma, hanno manifestato apprezzamento verso il sottoscritto e verso tutti gli organi coinvolti nelle operazioni di sgombero e di pulizia dell’altro ieri. Nonostante sia evidente a tutti la difficoltà nel mantenere pulita quest’area, ciò non può rappresentare una scusa per non continuare con la politica degli sgomberi, a favore dei cittadini residenti, che hanno diritto a non convivere con situazioni di illegalità diffusa”.
Per il primo cittadino
azioni di questo genere servono anche a tutelare gli stessi migranti: “Che non possono vivere nel greto di un fiume a rischio esondazione. Proprio su questo aspetto, nell’incontro con il Sottosegretario, ci si è soffermati sull’ipotesi di un secondo Pad“.
Il primo fu istituito su indicazione dell’ex prefetto Valerio Massimo Romeo e accolto con favore all’atto del mio insediamento. Tale struttura ha regolarizzato la gestione del quartiere di San Secondo zona bassa, dove già esisteva un centro di accoglienza gestito da Caritas.
“Con la realizzazione del Pad si sono resi più efficienti i servizi e migliorata la gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza. Il Pad, infatti, fornisce una prima assistenza a famiglie e soggetti vulnerabili, dimostrando di funzionare in modo efficace: oggi a Ventimiglia non si trovano più persone di queste categorie costrette a vivere in strada“.
La struttura è stata accolta positivamente anche dai residenti
poiché la chiusura notturna ha eliminato accampamenti e bivacchi che erano all’ordine del giorno in quella zona. “Con le stesse modalità si intende ora creare un secondo Pad destinato agli uomini soli, separato dal primo ma collegato ai suoi servizi, realizzando un’economia di scala con Caritas. È chiaro che il bilancio comunale non possa e non debba sostenere i costi dell’accoglienza, che rientrano nelle attribuzioni del ministero dell’Interno”.
Conclude: “Posso affermare che la progettualità elaborata in questi mesi ha trovato un punto fermo nell’incontro con il Sottosegretario Molteni e con gli uffici del Viminale, che hanno confermato l’impegno del ministero nel sostenere e finanziare questa iniziativa”.
Nei prossimi giorni si terrà una riunione tecnica
con il prefetto Antonio Giaccari per definire un protocollo operativo. “Si tratta di una risposta concreta a chi sostiene che l’amministrazione pratichi solo la ‘politica delle ruspe’. Come più volte dichiarato, non intendiamo negare la prima assistenza a nessuno, ma questa deve svolgersi in modo tale da non turbare l’ordine pubblico e la tranquillità dei residenti”.
Fabrizio Tenerelli