Sindaco Conio: "Ecco perché non sono venuto in Consiglio comunale"
"Ho Sempre agito nell'interesse della comunità. È stato un legale a dire che non fosse opportuno riscuotere la penale"
Il sindaco di Taggia, Mario Conio, con una nota stampa chiarisce le motivazioni che lo hanno portato a non presenziare alla seduta del Consiglio comunale di oggi, durante la quale l'opposizione ha chiesto di ritirare la delibera relativa alla convenzione urbanistica con La Fornace srl, per l'atto con il quale il Comune è entrato in possesso di una serie di opere (come oneri urbanistici) rinunciando di fatto alla penale per il ritardo nella consegna.
Sindaco Conio: "Chiarire alcuni punti sul Consiglio comunale di oggi"
«Scrivo questa breve nota perché desidero chiarire alcuni aspetti inerenti al Consiglio comunale che si è appena concluso- così il sindaco, che ripercorre alcuni passaggi relativi sia alla pratica, sia alla genesi della riunione odierna- . Qualche giorno fa, i gruppi consiliari Progettiamo il Futuro e Progetto Comune, hanno fatto richiesta di un Consiglio comunale monotematico volto a discutere dell’acquisizione delle opere previste dalla Convenzione comunale siglata in data 28 dicembre 2002, tra il Comune di Taggia e la Società “La Fornace”.Ho preso atto della richiesta di Consiglio comunale legittimamente presentata, ed era mia sincera intenzione partecipare a tale seduta al fine di fornire il mio contributo alla discussione consiliare su un tema, in verità già ampiamente dibattuto nel corso di questi mesi. Nei giorni successivi alla richiesta di Consiglio comunale è giunta però una Mozione da sottoporre al voto del Consiglio, che ho ritenuto nelle premesse, lesiva della mia persona. Mai ho assunto decisioni se non nell’esclusivo interesse dell’Ente che rappresento, ancor più nell’affrontare questa delicata pratica, consapevole di non avere alcun conflitto di interesse in atto, ma sensibile per ragioni di opportunità nel condividere e nel caso di specie delegare alla mia giunta eventuali atti decisionali in merito»
«L’Amministrazione ha sempre svolto con equilibrio il proprio compito, con l’unico obiettivo di salvaguardare gli interessi pubblici. Ogni scelta presa dall’Amministrazione, è stata assai ponderata, e nel caso in questione suffragata preliminarmente dall’Attività degli Uffici comunali e, quando necessario, dalla consulenza di primari Studi legali. Così è capitato anche in questa vicenda, con l’affidamento a un prestigioso Studio legale di Genova dell’incarico di assistenza Legale stragiudiziale. Tale incarico veniva dato dall’Amministrazione comunale oltre un anno fa, nell’ottobre 2023, preliminare e prodromico quindi a qualsiasi decisione da prendersi. Tra le altre cose, si sottoponeva al Legale un quesito che recitava: “Se in base alla convenzione…. Omissis… vi siano le condizioni per richiedere al Soggetto attuatore il pagamento delle penali indicate in Convenzione”. Lo stesso, alla fine di un’ampia e documentata digressione così rispondeva in un parere rilasciato per iscritto e in forma ufficiale all’Ente: “Alla luce di quanto sopra esposto, ritengo di fornire risposta negativa al quesito».
«A sostegno della risposta negativa, il Legale esprimeva numerose argomentazioni che spaziavano dall’incertezza giuridica che la penale fosse richiedibile, stante l’uso continuativo pubblico dei beni, all’incertezza su quale attore fosse inadempiente, ai costi e incertezze di un’eventuale azione risarcitoria, che avrebbe causato, nel caso di soccombenza, non solo il mancato incasso della penale, ma un probabile danno erariale».
«L’Amministrazione poneva poi al Legale, un ulteriore quesito, volto a comprendere, come avrebbe dovuto agire il Comune una volta ritenuto in ogni caso opportuno tentare l’incasso della Penale».
«Anche in questo caso il Legale forniva una risposta volta a sconsigliare l’avvio di un procedimento legale, argomentandolo in maniera assai esaustiva, adducendo tra le altre motivazioni, la non congruità della penale stessa, l’utilizzo del parcheggio ad opera della collettività, le manutenzioni indistintamente a carico del privato».
«In sintesi, così concludeva il parere legale acquisito dal Comune: Insussistenza dei presupposti per richiedere la penale; Pur proseguendo nell’eventuale richiesta di penale, l’importo della stessa sarebbe stato assai ridimensionato; Costo rilevante a carico dell’ente in caso di soccombenza e conseguente danno erariale».
"La mia presenza rischiava di suscitare polemiche"
«Ogni altra considerazione rischia di essere superflua- conclude il sindaco-. Ho sempre svolto la mia missione, così mi piace chiamarla, con senso di dedizione e onestà. Come hanno sempre fatto i miei consiglieri che ringrazio. Per tale ragione, oggi ho deciso di non partecipare alla seduta di un Consiglio comunale che nulla avrebbe aggiunto se non inutili polemiche. Pienamente rispettoso del ruolo del Consiglio comunale, ho ritenuto che, al fine di garantire serenità al dibattito del Consiglio stesso, oggi non sia stata opportuna la mia presenza».