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Sottosegretario alla salute Andrea Costa in visita a Sanremo

"Ragionevole pensare che la platea della terza dose possa essere allargata entro fine anno".

Sottosegretario alla salute Andrea Costa in visita a Sanremo
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Il Sottosegretario di Stato alla salute, Andrea Costa, ha visitato, questo pomeriggio, l'hub vaccinale di Sanremo, al Palafiori di Corso Garibaldi.

Andrea Costa a Sanremo

Argomento caldo il primo affrontato dal politico spezzino, la vaccinazione "Sulla terza dose - commenta - è ragionevole pensare che nelle prossime settimane ci sarà un allargamento della platea. È una decisione che la politica prenderà sulla base di dati scientifici. Il commissario Figliuolo - continua - ha inviato una circolare alle regioni dove sollecita a procedere celermente con le prenotazioni, oer mettere i cittadini in condizione di prenotare il richiamo".

Al momento a poter prenotare la terza dose sono le categorie fragili, indipendentemente dall'età, gli ultra 80enni, gli over 60 e il personale sanitario. Sulla base di eventuali dati scinetifici il sottosegretario annuncia che entro la fine dell'anno la platea potrebbe essrre allargata, a sei mesi dalla seconda dose, come gli over 50.

"Compito dello stato è farsi trovare pronto"

Una questione difficile, visto l'abbandono dei vaccini a vettore virale per i cittadini under 60. Ma il sottosegretario assicura "Ormai la vaccinazione eterologa (con due farmaci diversi) è un concetto sdoganato. Non ci saranno problemi. Compito dello stato - ha aggiunto - è quello di farsi trovare pronto. I vaccini li abbiamobe anche le strutture. Siamo pronti".

"Nessuna radicalizzazione su obbligo vaccinale"

"Io non credo che radicalizzare oggi lo scontro tra vaccino obbligatorio o non obbligatorio possa portare a dei risultati positivi. Dobbiamo proseguire in questo dialogo e io credo che la politica debba assumere grande responsabilità nel veicolare piena fiducia nei confronti della scienza". Da Sanremo il sottosegretario alla Sanità, Andrea Costa, è intervenuto anche sul dibattito che riguarda i vaccini.

"Dopodiché - ha aggiunto - per questo governo l'obbligo vaccinale non è un tabù. Tanto è vero che lo abbiamo già introdotto per alcune categorie, pensiamo al personale sanitario. Quindi, se andando avanti nelle settimane, ci rendessimo conto che c'è bisogno di introdurre l'obbligo per alcune categorie specifiche, siamo pronti a valutar, ma oggi bisogna proseguire dando fiducia ai cittadini". Ha poi concluso: "Credo che la maggior parte dei cittadini che ancora oggi non si è vaccinata abbia bisogno di essere rassicurata e di messaggi positivi".

"Obiettivo 90% vaccinati, e green pass più leggero"

"Abbiamo un traguardo di fine anno, un momento importante in cui fare un bilancio e se i dati continueranno a essere positivi, se contestualmente raggiungeremo il 90 per cento dei vaccinati, obiettivo assolutamente raggiungibile e nell'ultima settimana i dati ci dicono che c'è stato un incremento delle prime dose, tanto è vero che sia arrivati all'86 per cento, è ragionevole pensare che con l'anno nuovo alcune misure restrittive possano essere riviste, ad esempio una riduzione nell'applicazione del green pass".

Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Sanità, Andrea Costa,  a Sanremo, per partecipare alla serata inaugurale del Tenco. Proprio Costa si battè, nei mesi scorsi, per la riapertura dei teatri. "Io credo che dobbiamo affrontare ancora le prossime settimane con grande senso di responsabilità - ha aggiunto - ma non con paura. I dati stanno confermando che i contagi sono contenuti e soprattutto gli ospedalizzati sono in continua decrescita. C'è stata grande risposta da parte dei cittadini e credo che oggi il grazie più grande bisogna dirlo ai 44 milioni di concittadini che hanno compreso il valore e l'efficacia dei vaccini.

Stato già risarcisce chi ha subito effetti collaterali

"I dati ovviamente sono in continua evoluzione e in continua elaborazione perché poi è chiaro che l’elemento più difficile è poter stabilire il nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e l’effetto collaterale. Però devo dire che a oggi i dati che abbiamo ci dicono che ci possono e ci sono stati effetti collaterali ma siamo di fronte a numeri molto molto contenuti. Anche l’organizzazione mondiale della sanità, l’Aifa, l’Istituto superiore della Sanità hanno espresso pareri estremamente favorevoli rispetto al rapporto benefici/effetti collaterali. Poi è chiaro: c’è qualche fatto che deve essere approfondito, accertato, bisogna stabilire il nesso tra vaccinazione ed effetto collaterale, dopo di ché in casi come questi è giusto che lo Stato si faccia carico di quelli che sono i costi e le conseguenze. Nel nostro Paese esiste già una legge che prevede le giuste tutele ai cittadini, come è giusto che sia".

Sull'aumento dei contagi in Europa

Aumento dei contagi in Europa, Inghilterra soprattutto ma anche in Germania, può preoccupare per nuove varianti? "Noi tante volte siamo stati criticati e ricordo che i politici italiani prendevano a esempio gli altri Paesi, oggi credo che sia la situazione inversa: gli altri Paesi stanno prendendo esempio da noi e questo, credo, ci deve far prendere consapevolezza che la strada che abbiamo avviato è una strada giusta. Quando abbiamo iniziato il percorso delle riaperture e ricordo lo abbiamo fatto il 26 di aprile, in un contesto epidemiologico completamente diverso e più complicato rispetto a quello attuale, abbiamo detto: ‘Abbiamo un percorso fatto di piccoli passi graduali’. Abbiamo adottato questa strategia".
"L’Inghilterra ha deciso, a luglio, di togliere ogni limitazione, senza mascherina e senza green pass, e i dati sembrerebbero non dare ragione a questo approccio. I dati sembrano invece dare ragione ad un atteggiamento prudente, graduale, fatto di piccoli passi, ma tutti nella stessa direzione come ha fatto il nostro Paese. Questo credo che sia un elemento che ci deve far riflettere su come dobbiamo continuare ancora su questa strada nella consapevolezza che l’obiettivo di tutti, governo in primis, è quello di riportare il Paese alla normalità. Ma oggi sostanzialmente nel nostro Paese abbiamo riaperto tutto, abbiamo ancora qualche limitazione per quanto riguarda le capienze in alcuni settori, ma sostanzialmente abbiamo aperto tutto, e i dati ci dicono che anche dal punto di vista economico siamo in una fase positiva".

Su frenata calo contagi: "E' dovuta al raddoppio dei tamponi"

"Questo rallentamento credo sia strettamente collegato all'altissimo numero di tamponi, più che raddoppiato con l'entrata in vigore del green pass. Teniamo presente, che fino al 15 ottobre facevamo mediamente 300mila tamponi nel nostro Paese, oggi oltre 600mila. Ciò che conta non è guardare il valore assoluto dei contagiati, ma l'indice di contagio, che da noi è più basso rispetto ad altri Paesi europei". Così il sottosegretario Costa spiega il perché di una frenata nel calo dei contagi, registratasi in Italia. "Ovviamente - aggiunge -. Non si parla più di immunità di gregge, perché i dati dicono che la variante Delta in alcuni casi di vaccinati può ancora contagiare, ma con degli effetti assolutamente gestibili".

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