Spese Pazze: Corte dei Conti condanna ex consigliere Luigi Patrone a rendere 65mila euro

L'ex consigliere comunale dell'epoca Borea è stato condannato insieme al già presidente del consiglio regionale Rosario Monteleone

Spese Pazze: Corte dei Conti condanna ex consigliere Luigi Patrone a rendere 65mila euro
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La Corte dei Conti ligure ha condannato per le cosiddette "spese pazze" della Liguria due consiglieri regionali dell'Udc, Rosario Monteleone , già presidente del Consiglio Regionale ed il sanremese Luigi Patrone, anche ex consigliere comunale della Città dei Fiori nell'epoca Borea.

Corte dei Conti condanna Luigi Patrone e Rosario Monteleone

I due sono stati condannati al risarcimento di oltre 65mila euro dalla procura contabile, in quanto avrebbero utilizzato fondi pubblici non per l'attività istituzionale del gruppo, nel periodo a cui fa riferimento la Corte dei Conti (secondo semestre del 2008). L'accusa ha contestato le spese effettuate per: l'acquisto di libri di narrativa di Camilleri; partecipazione a convegni e seminari non riconducibili al lavoro istituzionale; acquisto di gioielli e generi alimentari. Anche per questo sia il pm che il collegio giudicante avevano respinto la richiesta della difesa del rito abbreviato, che avrebbe dimezzato la cifra da risarcire per Monteleone e Patrone.

"Modalità di condotta abituale"

I giudici infatti hanno scritto come le "spese pazze" fossero "Significative al riguardo, la cui natura e destinazione dimostrano l'intento di finanziare gli ordinai bisogni di vita quotidiana con le risorse pubbliche anche di soggetti esterni al Gruppo". Infatti, nel rendiconto presentato alla Corte dei Conti si parla anche di spese per le terme di Chianciano e l'acquisto di surgelati Bofrost. Oltretutto i giudici hanno evidenziato come il comportamento "egoistico" fosse una modalità abituale per i due consiglieri regionali, posta in essere durante tutto il periodo analizzati dal tribunale contabile.

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