“Tanto tuonò che piovve è un proverbio che invita alla prudenza e a non ignorare gli avvertimenti. Un’espressione che ben si presta a descrivere la situazione delle strade di Imperia, dove buche, avvallamenti e tombini più bassi dell’asfalto rendono la circolazione sempre più pericolosa per automobilisti, pedoni e ciclisti”. Così il consigliere comunale di Imperia senza padroni Luciano Zarbano, intervenendo in merito al tema della sicurezza stradale.
L’episodio che riaccende il dibattito
“A riportare l’attenzione sul tema della sicurezza stradale – continua – è stato un recente incidente. Un cittadino coinvolto in un sinistro ha presentato una querela, contestando le cattive condizioni di manutenzione della strada e indicando proprio il dissesto del manto come causa dell’accaduto”.
Le responsabilità di chi gestisce le strade
“È un principio chiaro: chi è proprietario della strada è responsabile della sua manutenzione e dei danni che possono derivarne – attacca Zarbano -. Garantire condizioni di sicurezza adeguate significa intervenire su buche, tombini sotto quota, avvallamenti, segnaletica carente e asfalto deteriorato, elementi che non rappresentano solo degrado ma possibili cause dirette di incidenti anche gravi”.
La posizione del consigliere Zarbano
“Non credo – dichiara Zarbano – che questa querela sia la prima, ma mi auguro che sia l’ultima. Il Comune deve intervenire rapidamente con una sistemazione radicale delle strade”. Zarbano indica anche la strada da seguire: “Prima dell’asfaltatura è necessario un taglio netto della sede stradale, demolendo il sottofondo ed eliminando le parti vecchie e danneggiate. Niente tapulli, niente asfalto a macchia di leopardo, niente tombini più bassi del manto stradale”.
Rischi per i cittadini e profili di responsabilità
“Quando la manutenzione viene trascurata – spiega il consigliere -, i rischi ricadono direttamente sui cittadini. Se da questi rischi derivano danni alle persone, entrano in gioco anche responsabilità civili e penali per gli enti competenti”.
Manutenzione come dovere, non come costo
“Investire nella manutenzione ordinaria delle strade non è uno spreco – spiega -, ma un dovere istituzionale e un atto di rispetto verso la salute pubblica. Strade più sicure significano meno incidenti, meno feriti e anche una riduzione dei costi sanitari e dei risarcimenti”.
La sicurezza stradale come diritto
“La sicurezza non può essere affidata alla fortuna o alla prudenza dei singoli utenti. Deve partire da infrastrutture curate, controlli costanti e interventi tempestivi, perché muoversi in sicurezza non è un privilegio, ma un diritto di tutti”, conclude il consigliere.