POLITICA

Toti da Imperia: "Governo con Cinquestelle male minore per portare avanti il Paese"

“Sono d’accordo perché Draghi vada avanti senza sé e senza ma. E’ chiaro che i Cinquestelle li vedrei con piacere scomparire"

Toti da Imperia: "Governo con Cinquestelle male minore per portare avanti il Paese"
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Toti interviene da Imperia sull'attuale crisi governativa

“Sono d’accordo perché Draghi vada avanti senza sé e senza ma. E’ chiaro che i Cinquestelle li vedrei con piacere scomparire da ogni assemblea legislativa di questo Paese e da ogni governo di questo Paese, visti i guai che hanno combinato negli ultimi cinque anni su giustizia, investimenti, ambiente, attitudine, atteggiamento, moralismo d’accatto che ci è stato profuso a piene mani. Ma se devo scegliere tra mandare a casa i Cinquestelle o avere un governo nei prossimi mesi determinante per il Paese, mi permetto di scegliere il male minore: un governo che porti avanti il paese”.

Dal vertice sulla crisi di Imperia, il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è intervenuto anche sull'attuale crisi di governo.

“Me ne spiaccio da governatore, da cittadino italiano e da amministratore che governa con una maggioranza di centrodestra - ha aggiunto - credo che il governo Draghi, con tutte le difficoltà di un governo largo, con tante sensibilità, in una situazione ovviamente complessa, non abbia avuto vita facile, ma credo pure che sia stato il più efficiente governo che abbiamo avuto negli ultimi anni”.

Sulle varie alleanze di governo, che hanno caratterizzato la legislatura ha dichiarato: “Mi sembra di vivere una giornata surreale, particolare, dove in una legislatura abbiamo fatto governi con Lega e Grillini, poi con Pd, Grillini e Renzi, pur di non andare a votare, perché ritenevamo la situazione del Paese complessa e difficile da affrontare, oggi nel momento più complesso: guerra, crisi idrica, crisi energetica, Pnrr e riforme da completare, i partiti si sono trovati davanti a delle responsabilità messe sul campo dal premier Draghi, che non si sono sentiti di assumere. Mi sembra qualcosa che non va nell’interesse dei cittadini e credo che non sia neppure di interesse dei partiti, quelli che non voteranno la fiducia oggi, di far pagare agli italiani un gigantesco errore, che primigenio di questa crisi resta, fatto dal presidente Conte, quando ha ritirato la fiducia. Ma non è aggiungendo errore a errore, che si mitigherà l’errore. Semplicemente si aggraverà l’errore col rischio che paghino gli unici incolpevoli, cioè i cittadini e le imprese di questo Paese”.

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