Trasporti: muro di gomma tra Italia e Francia, la denuncia dell'assessore Balocco
"Non capiamo, ad esempio, perché dopo che sono stati investiti 29 milioni tutti italiani, la società continui a mantenere i 40 km/h..."
"Abbiamo dei problemi con Sncf, l'impresa ferroviaria francese. Non capiamo, ad esempio, perché dopo che sono stati investiti 29 milioni tutti italiani, prevalentemente sulla tratta francese, la società continui a mantenere sul proprio tratto il limite di 40 chilometri all'ora. Non ha giustificazioni tecniche".
Lo ha dichiarato l'assessore regionale piemontese ai Trasporti, Francesco Balocco, stamani, a margine della cerimonia di ripristino della linea ferroviaria, Ventimiglia-Cuneo, parlando di un "muro di gomma", a livello governativo, tra Italia e Francia.
"L'altro problema che abbiamo con la delegazione governativa francese riguarda le modalità di gestione del Comitato Intergovernativo Alpi del sud. In particolare la lunghissima, defaticante trattativa per rinnovare la convenzione fra Italia e Francia che determina le modalità di gestione della linea".
Ancora Balocco: "Su questo ci troviamo di fronte ad un muro di gomma, sul fronte governativo prefettizio e non rispetto alla Regione Paca (Provence, Alpes e Cote d'Azur) con cui ci intendiamo benissimo". Sulla struttura governativa francese ha aggiunto: "Ha un atteggiamento di totale rinvio, anche spesso di posizioni arroganti e questo non è accettabile".
Pensate ci sia anche una forma di ostruzionismo? "Questo lo ha detto l'assessore della Liguria che ci sia in qualche modo una volontà di non collaborazione, ma addirittura la volontà in qualche modo di bloccare i flussi turistici tra Italia e Francia"
Lei è d'accordo sul fatto che ci possa essere questa volontà? "Credo che sia uno dei motivi che giustifica questo atteggiamento se no incomprensibile, ma ripeto è diverso tra i rappresentati del governo e invece la regione Paca con la quale i nostri rapporti sono ottimi e stiamo per avere un incontro ufficiale a settembre tra i due presidenti".
VIDEO INTERVISTA FRANCESCO BALOCCO