Una città italo-francese da 200mila abitanti: ecco cos'è il Gect presentato a Ventimiglia
Sono stati presentati alle associazioni di Ventimiglia, in un vertice che si è tenuto nella sala consiliare gli obiettivi del Gect

Sono stati presentati nel pomeriggio alle associazioni, in un vertice che si è tenuto nella sala consiliare del Comune di Ventimiglia gli obiettivi del Gruppo Europeo di cooperazione, meglio conosciuto come Gect.
Quest’ultimi consistono nel risolvere i problemi quotidiani di chi vive in un territorio di frontiera, ma anche nel proporre, insieme, idee e progetti allo scopo di ottenere finanziamenti europei.
Tra i presenti c’era il sindaco della città di confine, Flavio Di Muro: “Il Consiglio comunale di Ventimiglia ha approvato l’adesione a questo organismo di diritto comunitario. Oggi è una giornata interessante perché ci apriamo al mondo delle associazioni di Ventimiglia che sono una realtà vitale del nostro territorio, per raccogliere idee e progetti che sono la base di questa cooperazione territoriale che vogliamo rafforzare su base transfrontaliera”.
I numeri del Gect
E ora qualche numero per dare una dimensione al Gec tche comprende un bacino di utenza di duecentomila abitanti. Quarantuno sono i Comuni coinvolti in un territorio che viene considerato una grande città internazionale; 19 i centri situati in Liguria; 7 in Piemonte e 15 in Francia. A spiegare il funzionamento del Gect è stato Raffaele Viaggi, della Mission Opérationnelle Transfrontalière (Mot).
La presenza dei Gect in Europa
Ottanta sono i Gect attualmente presenti in Europa alcuni interessano macroregioni, altri sono piccolissimi ma fondamentali per lo sviluppo turistico, commerciale ed economico per le zone dove sono stati istituiti. “Si tratta di un nuovo tavolo di lavoro concreto con la Francia, con il Piemonte e con il Principato di Monaco - ha aggiunto il primo cittadino - dove anzitutto cerchiamo di risolvere le problematiche quotidiane dei nostri concittadini e poi, questa è l’occasione, sviluppare tante idee e progetti e ci rivolgiamo quindi al terzo settore, alle associazioni per essere d’impulso a questa nuova attività”.
Fabrizio Tenerelli