Duccio Guidi

Ventimiglia banco di prova locale per il Terzo Polo di Calenda e Renzi

"Occorre che l'alleanza diventi da ettorale a strutturale. Il corollario sono ovviamente le amministrative della Città di Confine"

Ventimiglia banco di prova locale per il Terzo Polo di Calenda e Renzi
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"Fortunatamente l'innaturale alleanza tra Azione e Dem è durata il tempo di un mattino, quanto basta per rendersi conto che una stanca riedizione de L'Ulivo sarebbe servita solo a tenere a galla un partito decotto come il PD". Lo ha dichiarato Duccio Guidi del direttivo ligure di Azione, il partito di Carlo Calenda. 

 

Asse Calenda-Renzi alle elezioni politiche

"Ora - continua- è auspicabile che l'accordo tra Calenda e Renzi da elettorale si faccia strutturale, conduca alla nascita di un vero, compiuto Terzo Polo. Non un nuovo "Centro" sia chiaro, definizione più volte rifiutata dallo stesso Calenda che vi scorge, e a ragione, fin troppo della vecchia palude democristiana, ma una forza dinamica e innovativa a cominciare dalla scomposizione di un bipolarismo nel quale gli italiani hanno già chiaramente mostrato di non riconoscersi più sin dal 2013, quando non vi fu un vero vincitore, e ancor più con il terremoto elettorale del 2018."

 

La strada continua verso Ventimiglia

"Si tratta semmai - continua - di passare dall'anti-politica alla buona politica e con questo accordo le premesse sembrano esserci tutte. Il corollario naturale, ovvio direi, è che questo percorso prosegua anche a livello locale a cominciare dalle prossime elezioni comunali di Ventimiglia". 

 

Il Terzo Polo peserebbe 4,8 punti percentuale

In vista delle elezioni del 25 settembre è difficile stabilire quanto il Terzo Polo pesi numericamente sull'elettorato. L'alleanza tra Matteo Renzi e Carlo Calenda, in termini numerici, varrebbe, secondo i sondaggi Quorum/YouTrend per SkyTG24 il 4,8% (con il 2% stretto da Azione e il 2,2% dal tandem Italia dei Valori-Lista civica nazionale di Pizzarotti). Secondo i sondaggisti Fabrizio Masia e Antonio Noto, però, l'alleanza potrebbe arrivare addirittura alla doppia cifra, tra il 5 e il 10%. In particolare, Noto, al Riformista, ha dichiarato che Calenda avrebbe un peso maggiore (intorno al 7%), se candidato fuori dal Partito Democratico. Se l'alleanza si presentasse con una lista unica, potrebbe dunque superare il 10%, diventando una forza da tenere in considerazione, anche a livello locale alle prossime tornate amministrative.

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