Zarbano: 1,3 milioni per l’area Ex Sairo: il Comune, tra ritardi, varianti e frammentazione progettuale, raschia il fondo del barile
“Manca una visione organica, manca trasparenza sugli esiti delle gare, e manca un cronoprogramma certo"

"Il Comune di Imperia ha stanziato 1,3 milioni di euro per un lotto stralcio del progetto PINQuA nell’area Ex Sairo, relativo alla realizzazione di parcheggi e sistemazioni esterne. Un intervento finanziato con fondi del PNRR, formalizzato con determinazione dirigenziale. Ma dietro l’ufficialità dell’atto emergono diverse criticità che sollevano dubbi sulla gestione complessiva dell’operazione. Uno degli elementi più rilevanti, e allo stesso tempo più preoccupanti, riguarda lo stato delle finanze comunali. Per coprire parte dell’intervento, il Comune ha utilizzato un capitolo di bilancio del 2023, che – come si legge nell’attestazione di copertura finanziaria allegata all’atto – dopo l’impegno di spesa lascia una disponibilità residua di appena 404,60 euro. Un dato che fotografa una gestione finanziaria al limite della sostenibilità e senza margini di manovra" così il consigliere comunale di Impera Luciano Zarbano in una nota.
1,3 milioni per l’area Ex Sairo
"Innanzitutto si tratta di un progetto di riqualificazione nato nel 2021, sviluppato in collaborazione con la società Avalon s.r.l. di Piacenza. Il progetto PINQuA per l’area Ex Sairo – ammesso a finanziamento nel 2022 – nasceva con un’impostazione ambiziosa: edifici residenziali, palestra, pista ciclabile, spazi verdi e microturbine eoliche. A oggi, nel 2025, si procede con dei “lotti stralcio” per soli parcheggi e spazi esterni. Si tratta di interventi frammentati e continuamente rimodulati. I due edifici residenziali previsti inizialmente, dai documenti in possesso, non è dato sapere se siano stati cancellati, e le altre scelte urbanistiche sono state riviste al ribasso per “non perdere i fondi”. Il risultato? Un mosaico disorganico, lontano dalla visione di rigenerazione urbana integrata originaria, che dovrebbe essere al centro del PNRR. Non meno preoccupanti i tempi: gli appalti per il progetto sono stati aggiudicati nel 2022 e i contratti firmati nel 2023. Ma solo ora, a metà 2025, si impegna una parte dei fondi per avviare i lavori. Ritardi che potrebbero mettere a rischio le scadenze imposte dal PNRR e che testimoniano una macchina amministrativa lenta e appesantita da continue varianti.
“Stiamo raschiando il fondo del barile per finanziare pezzi isolati di un progetto che ha ormai perso coerenza. Inoltre questo progetto rischia di trasformarsi in un boomerang per le casse comunali”. – commenta Zarbano. “Manca una visione organica, manca trasparenza sugli esiti delle gare, e manca un cronoprogramma certo. I cittadini meritano una città che si rigenera davvero, non solo sulla carta”.