Imprese italiane sempre più presenti nel mondo e-commerce: numeri triplicati nell’ultimo decennio

Imprese italiane sempre più presenti nel mondo e-commerce: numeri triplicati nell’ultimo decennio

Negli ultimi dieci anni, sono triplicati i numeri delle imprese italiane presenti sul web con un proprio sito e-commerce o con un profilo sui grandi marketplace. Dopo il picco del periodo pandemico, anni nel corso dei quali gli acquisti online hanno rappresentano un’opzione inevitabile per via delle restrizioni sociali, le cifre hanno continuato a crescere: a dirlo è un rapporto curato dagli esperti di Unioncamere che parlano, per il 2024, di ben 43.379 e-shop di aziende italiane registrati presso le varie Camere di Commercio.

Come già accennato, si parla sempre di più di shop online proprietari e non solo di pagine ufficiali su marketplace come Amazon: non si tratta di un dato come tutti gli altri, ma del segnale di una consapevolezza sempre più radicata dell’efficacia della scelta imprenditoriale.

Strada che viene intrapresa da realtà imprenditoriali attive in diversi settori, dall’informatica all’abbigliamento, quella dell’e-commerce vede in primo piano la Lombardia come Regione con il maggior numero di shop online attivi e registrati ufficialmente.

Sempre secondo i dati di Unioncamere, nel 2024 si parlava di oltre 8500 e-commerce. Confrontando questi dati con quelli del 2014, si può notare un incremento esponenziale, pari a più del 237%. Per trovare il tasso di crescita più alto bisogna invece guardare alla Campania, con un incremento di oltre il 393% tra il 2014 e il 2024.

Continui investimenti in digitalizzazione

Da citare per avere un quadro completo dell’e-commerce in Italia – lato imprese che scelgono di vendere sul web – sono anche i dati dell’Osservatorio di Netcomm, che parlano di una crescita a dir poco sostenuta degli investimenti in digitalizzazione. La conseguenza di tutto questo si può vedere in un generale miglioramento sia delle capacità operative, sia dell’efficienza comunicativa con i mezzi digital. Numeri alla mano, relativamente alla Digital Attitude si può notare una crescita, fra il 2024 e il 2025, del 67%.

Dietro a questi numeri è possibile trovare impegno, investimenti e formazione messi in campo con lo scopo di migliorare la situazione aziendale dal punto di vista del marketing digitale e delle infrastrutture.

Internazionalizzazione: un punto dolente per le imprese italiane

Accanto ai numeri positivi relativi all’aumento degli e-commerce e degli investimenti in digitalizzazione, è possibile trovare un punto dolente di massima importanza: sempre secondo i dati di Netcomm, il 54% delle aziende prese in considerazione presenta un basso livello di internazionalizzazione.

Alla base di questa situazione problematica ci sono diversi aspetti: in generale, si parla di mancanza di strategia. Agire mettendo in primo piano questa mentalità vuol dire soffermarsi anche sulla scelta delle figure giuste con cui collaborare.

Nell’elenco spicca l’avvocato tributarista, professionista essenziale in quanto aiuta a risolvere la situazione in caso di contenzioso fiscale, evenienza più che frequente quando si vende all’estero, ma anche l’esperto SEO, più che mai essenziale in questo periodo che vede, tra cambiamenti portati dall’AI e necessità di lavorare sulla reputazione del brand, il posizionamento e la visibilità online al centro dell’attenzione.