Il filo della storia: due incontri sulla Prima Guerra Mondiale per i ragazzi della "Dante Alighieri"
Due incontri sulla prima guerra mondiale per i ragazzi della scuola media "Dante Alighieri" in occasione del 4 novembre, Grande l'emozione
In occasione delle celebrazioni del 4 Novembre, Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, gli studenti delle classi seconde e terze della scuola media "Dante Alighieri" hanno partecipato a due incontri sulla prima guerra mondiale con il colonnello Filippo Veglia e con il generale Paolo Capitini.
Quando il passato riesce ad emozionare
Il comandante Filippo Veglia, militare di emerita esperienza, comandante di una delle base italiane in Afghanistan durante le missioni Isaf e Resolute Support, ha descritto e raccontato la vita durissima ed estenuante dei soldati, costretti a vivere nelle “fortificazioni campali” delle trincee, sottoposti a stress psicologico continuo e ridotti in pessime condizioni. L'incontro, che si è svolto il 26 ottobre, con qualche giorno di anticipo rispetto alla ricorrenza, è stato seguito con grande interesse ed emozione dai ragazzi.
Il 3 novembre invece, alcuni studenti della Dante Alighieri e del Liceo G.D. Cassini” di Sanremo hanno presenziato all’incontro presso l’Oratorio di Santa Brigida nella Pigna con il generale Paolo Capitini, analista militare di lunga esperienza in missioni all’estero, docente di Storia miliare alla Scuola Sottufficiali dell’Esercito di Viterbo e all’Università della Tuscia. Ospiti d’onore il Senatore G. Berrino, l’assessore alla cultura Silvana Ormea, il colonnello F. Veglia e il professor C. Del Vento, docente presso l’università Sorbonne di Parigi in “Littérature et civilisation italiennes des siècles XVIIe-Xxe”.
"Si vis pacem, para bellum" ora più che mai
La relazione relativa alla Grande Guerra ha carpito l’interesse dei presenti e la conferenza si è chiusa con l’esortazione, rivolta ai giovani “digitali”, di “riscoprire la penna”, per provare il piacere della consapevolezza, fissare gli stati d’animo e i pensieri, lasciare “una traccia”, raccontare e raccontarsi, documentare e i ragazzi hanno compreso perfettamente lo spirito con cui questi incontri sono stati organizzati: “…La mia idea è che questa festa sia molto importante per il nostro paese perché bisogna ricordarsi di queste persone che da un giorno all’altro non hanno più visto la famiglia e vissuto la propria vita." SEBASTIANO CARLI 3°