fogna furioso

Fabio Fognini escluso a sorpresa dalla Coppa Davis la prende malissimo

Al suo posto Vavassori. La rinuncia di Sinner apre le porte del team azzurro per Bologna a un altro sanremese: Matteo Arnaldi, rivelazione degli Us Open

Fabio Fognini escluso a sorpresa dalla Coppa Davis la prende malissimo
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La notizia della sua esclusione dalla Coppa Davis, dove nei giorni scorsi era tra i pre convocati, Fabio Fognini l'ha presa malissimo. In un lungo post su Instagram pubblicato un'ora fa il campione di Arma di Taggia si sfoga. Fabio non trattiene l'amarezza per una decisione "che non condivido. La mia storia non lo merita".

Fabio Fognini: "Falso e pruriginoso che io abbia chiesto di fare un passo in dietro"

La notizia della mancata convocazione di Fognini, titolare storico del doppio con l'amico di sempre Simone Bolelli, arriva dopo le rinunce dei due top player azzurri Matteo Berrettini (infortunatosi agli Us Open) e Jannik Sinner, che ha di fatto rifiutato la convocazione, come per altro aveva già fatto - non senza polemiche - in occasione delle olimpiadi. Alla Unipol Arena di Bologna, dal 12 al 17 settembre, gli azzurri affronteranno Canada, Cile e Svezia e il ct Filippo Volandi ha convocato  Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, il 22enne sanremese rivelazione agli ultimi Us Open, Simone Bolelli e Andrea Vavassori, che farà quindi coppia in doppio con il "socio" storico di Fognini.

L'amarezza di Fabio Fognini nel post su Instagram

Sono passati molti anni dalla mia prima volta in azzurro a Montecatini, nel 2008. Difendere i colori azzurri e rappresentare il mio paese in giro per il mondo è sempre stata una priorità, un sogno realizzato.
Vestire l’azzurro, sentire il calore del pubblico, competere in arene gremite con i nostri tifosi al seguito anche in trasferte improponibili mi ha sempre stimolato a dare il 110%. E benché le trasferte fossero dure e la stagione lunghissima, con gli obiettivi di ranking da raggiungere, non ho mai avuto dubbi: giocare per l’Italia è la cosa più gratificante del mondo per un atleta e in particolar modo per me. Ora, alla vigilia dell’ennesima sfida di Davis, mi trovo, mio malgrado, fuori dalla rosa dei convocati. Leggo su alcuni organi di stampa che avrei deciso e richiesto di fare un passo indietro, per riposare e tirare il fiato. Falso e pruriginoso! È stato un anno impegnativo e logorante ma a prescindere ho appositamente deciso di prendere parte al Genoa Open Challenger, per arrivare pronto e carico ai match di Bologna, in un contesto a me storicamente favorevole, al di là della superficie: infatti sono a pochi chilometri da casa, in una città dove sono cresciuto, partecipo ad un torneo vinto in passato, attorniato dall’affetto di amici e familiari, insomma il meglio per me in questo preciso momento. Qui sapevo che avrei percepito il calore e l’affetto necessari per arrivare al top a Bologna. In tempi non sospetti, a dispetto di quanto trapelato, ho comunicato la mia voglia di far parte del gruppo per Bologna, mettendomi a disposizione del capitano, che mi ha chiesto di giocare doppi con gli altri compagni di nazionale nel frattempo, cosa che ho puntualmente fatto e di tenermi allenato e sul pezzo. E così ho fatto e sto facendo, oggi più che mai voglio aggredire ancora la classifica ATP, vincere età e dolori… 
 
Qualche settimana fa sono stato pre convocato e questa cosa mi ha reso ancora una volta felice e orgoglioso. Poi però lunedì, mentre ero a Genova, mi è arrivata la chiamata del capitano: improvvisamente non rientro più nei piani, senza spiegazioni giustificabili e con modalità che non ho condiviso, poco rispettose della mia storia e dei miei trascorsi azzurri, perché fino all’ultimo mi è stato comunicato che sarei stato in rosa e disponibile a scendere in campo e per questa ragione ho deciso di allenarmi e di giocare il Challenger al massimo delle mie forze per essere appunto pronto e a disposizione. Mi dispiace non sia stata usata chiarezza e sincerità. La mia storia non lo merita

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