Sanremo

"Gecky" Sara, baby stella del tennis ponentino

Ha trionfato, nei giorni scorsi, al torneo ITF Junior di Santo Domingo. L'intervista all'astro nascente

"Gecky" Sara, baby stella del tennis ponentino
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Una baby star del tennis molto promettente: Angelica "Gecky" Sara, 14 anni a breve - vanta già un palmarès ricco di soddisfazioni, impegno e dedizione allo sport. Una stellina luminosa nata sui campi del Circolo Tennis  Sanremo Foce di Matteo Civarolo, che ancora oggi – nonostante da settembre si alleni all’Accademia di Biot – chiama la “Sua Casa”. Ha portato alto l’onore nazionale, colorando con il tricolore il gradino più alto del podio nel Torneo di Santo Domingo, torneo ITF Junior. L’abbiamo raggiunta per una chiacchierata.

 

L'uintervista ad Angelica "Gecky" Sara, la baby stella del tennis sanremese

Angelica, come ti sei appassionata al tennis? 
«Gioco da quando ero piccolissima perché mia sorella Annathea giocava già e mia mamma, Arianna, che è maestra mi portava sempre sul campo insieme a lei.   Fino a 10 anni, però, facevo altri sport a livello agonistico (sci e musical form) quindi mi allenavo a tennis quando non avevo altri impegni sportivi. Dopo i 10 anni ho capito che potevo vincere qualcosa anche nel tennis e così ho iniziato a competere e mi sono appassionata». 

Da bambina quale era o quali erano i tuoi idoli nel tennis? A chi ti saresti voluta ispirare?  
«So che può sembrare strano ma non ho mai avuto idoli. Guardo spesso il tennis in tv quando ho tempo perché sono curiosa di vedere come gestiscono i match i professionisti e mi è molto di aiuto».

"Gecky" Sara
Angelica Sara (a sinistra)

Sia nel 2020 che nel 2021 hai conseguito ottimi risultati italiani, quale disciplina ti piace di più? Se potessi scegliere su quale ti vorresti concentrare maggiormente?  
«Nel 2020 ho vinto i campionati italiani in singolo e doppio. Nel 2021 vice campionati in singolo e in doppio e nel 2022 ho vinto gli italiani in singolo e vice in doppio. I campionati italiani sono molto seguiti e conosciuti e per quello dà soddisfazione partecipare e fare bene. Però quando inizi a competere a livello internazionale ti rendi conto che è quello il percorso che fa avvicinare al professionismo. Prima nel circuito Tennis Europe che arriva fino a under 16 e poi nel circuito ITF under 18.  Da quando ho compiuto 13 anni a novembre ho iniziato a giocare anche nel circuito Itf under 18 e a novembre ho vinto il primo titolo e settimana fa il secondo, sempre in singolo.   Gioco il doppio perché mi aiuta a imparare molto ma il tennis è uno sport individuale e proprio per quello mi piace».

, come si costituiscono i tuoi allenamenti? Chi ti prepara, quali sono i tuoi amici nell'ambito del tennis? 
«Mi alleno da settembre all’accademia di Mouratoglu con Fabio Lavazza che mi segue già da alcuni anni. Il mio preparatore atletico è Yann Gravoulet che mi segue da settembre all’accademia e la mia preparatrice mentale è Mara Bellerba. Mi alleno due volte al giorno con due sedute di tennis e una di atletica.   Per quanto riguarda l’amicizia credo non sia facile avere amicizie nell’ambito del tennis, fortunatamente ho mia sorella che fa il mio stesso sport e con cui vado molto d’accordo».

Come fai a conciliare studio e sport? La scuola ti viene in aiuto?  
«No la scuola pubblica in Italia non viene in aiuto; quindi, faccio una scuola privata online e do regolarmente gli esami a fine anno. Fortunatamente, ho una famiglia molto presente che sostiene sia me che mia sorella; tutti lavoriamo nella stessa direzione ma ognuno occupa un ruolo diverso. Mia sorella è quasi sempre con me e la sua presenza mi fa sentire a casa anche quando stiamo tanto via per tornei. Mia mamma ci segue quasi sempre in tutti gli allenamenti e ci supporta. Mio padre segue da casa e lavora e lui mi manca un po’ quando siamo via. Però siamo una famiglia unita e non ci sono disaccordi in famiglia sul percorso da seguire per la nostra crescita. Anche i nonni sono presenti e ci aiutano molto, anche nello studio»

Ti aspettavi di vincere in America o è stata una scoperta? Conoscevi già le tue rivali? 
«Di solito vado a un torneo pensando di fare del mio meglio partita dopo partita, penso solo a giocare. Non conoscevo le mie rivali e le ho viste quasi tutte per la prima volta a questo torneo»

Matilde Mazzia

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