Sanremo non è solo la città della musica, ma anche della forza, della dedizione e dei sogni che prendono il volo. A Pian di Poma, dove il mare incontra il vento, si allena ogni giorno Matteo Oliveri, giovane campione italiano di salto con l’asta, già tricolore assoluto e indoor, oltre che campione giovanile italiano ed europeo.
Con il suo sorriso timido e la determinazione che lo contraddistinguono
Matteo ha conquistato il cuore della sua città e di tutti gli appassionati di atletica. La sua è la storia di un ragazzo umile e volenteroso, circondato dall’affetto della famiglia che lo segue passo dopo passo, orgogliosa di vederlo crescere non solo come atleta ma anche come uomo.
Oggi Matteo porta con sé anche un altro onore
quello di vestire i colori dell’Arma dei Carabinieri, corpo al quale è legato con orgoglio e rispetto. Un’uniforme che non è solo simbolo di appartenenza, ma anche di valori che ritroviamo nella sua disciplina: serietà, sacrificio e coraggio. Ora lo attende una sfida che profuma di sogno: i Campionati Mondiali di Tokyo. Nella qualificazione del 13 settembre (ore 19 locali), e – se tutto andrà come sperato – nella finale del 15, Matteo si confronterà con i più grandi del mondo.
In pedana ci saranno anche fenomeni come Armand Duplantis e Emmanouíl Karalís
atleti oltre i 6 metri che oggi rappresentano l’élite assoluta della specialità. Ma Matteo non parte sconfitto: «È il mio primo campionato del mondo assoluto – racconta – e ci sarà emozione. Però quest’anno è già andato benissimo: ho migliorato il mio personale di 20 centimetri, ho conquistato due maglie azzurre (Coppa Europa e Universiadi, ndr) e ora ne arriva una terza. Andrò in Giappone consapevole di quello che valgo, sognando la finale che non sarà affatto semplice, perché il livello è altissimo. Ma io ci credo».
La misura per qualificarsi non sarà banale
si parla di 5.70/5.75 metri, visto che ben 19 atleti hanno superato i limiti fissati dalla World Athletics. Eppure la storia di Matteo ci insegna che i numeri non bastano: serve cuore, sacrificio, voglia di andare oltre. E lui quel cuore lo ha sempre avuto. Dalla pedana di Sanremo al palcoscenico del mondo, porterà con sé l’umiltà di chi non si sente mai arrivato e la determinazione di chi sogna sempre di più. Sanremo tiferà per lui, l’Italia lo seguirà con il fiato sospeso. Perché quando Matteo Oliveri vola, non porta in alto solo se stesso, ma il sogno di tutti noi.
Flavio Gorni

