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Imperia Calcio: la contestazione degli ultras: "Vendete a persone serie"

La curva Nord attacca la società e chiede un cambio di proprietà

Imperia Calcio: la contestazione degli ultras: "Vendete a persone serie"
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“Vendete subito a persone serie!”. È l’appello inequivocabile lanciato dagli Ultras Imperia in un comunicato diffuso l’11 aprile, a seguito della partita contro il Chisola disputata il 30 marzo scorso. Il malcontento della tifoseria organizzata esplode nero su bianco, e prende di mira direttamente l’attuale proprietà dell’S.S.D. Imperia Calcio.

Imperia Calcio: la contestazione degli ultras: "Vendete a persone serie"

Nel documento firmato dalla Curva Nord si chiarisce che la contestazione non riguarda né i risultati né la categoria, ma l’assenza di identità e dignità percepita da parte della società. I nomi dei responsabili vengono messi nero su bianco: Fabrizio Gramondo (53%), Fabio Ramoino (45%) e Daniele Ciccione (attualmente 0%).

Gli Ultras ricordano come la tifoseria abbia sempre sostenuto con passione i colori nerazzurri, anche nei campionati minori, ma denunciano una rottura insanabile con la dirigenza. “Fino a ieri abbiamo digerito lo stato delle cose – scrivono – certi dell’impossibilità di un fallimento o di una radiazione, considerando una garanzia che i sopracitati siano cittadini imperiesi e non ‘forestî’”.

Nel mirino finisce anche il sindaco Claudio Scajola, oggetto di cori durante la partita. I tifosi motivano la protesta spiegando che l’Imperia Calcio, fondata nel 1923, rappresenta un patrimonio cittadino da tutelare: “Il sindaco, nonostante il ruolo istituzionale non lo preveda, per noi rappresenta una figura a tutela e garanzia della società e dello stadio”.

Il comunicato si chiude con una richiesta netta e senza mezzi termini: cedere il club a nuovi soggetti in grado di rappresentare con serietà i valori della città e della sua squadra di calcio.

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