L'intervista

Manuela Marconetto Da Sanremo ai "ring" di Londra

Si è appassionata alle arti marziali mentre si trovava in Gran Bretagna per lavoro. Ora è una professionista

Manuela Marconetto Da Sanremo ai "ring" di Londra
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Una passione nata quasi per caso, conoscendo la Mixed Martial Arts (MMA, una disciplina che unisce vari “stili” di lotta), mentre si trovava in Gran Bretagna per lavoro: la campionessa sanremese Manuela Marconetto (The Butcher’s Daughter, “La figlia del macellaio”, un accenno alla professione del padre), classe 1990, ora trapiantata a Londra e lottatrice professionista, si racconta a Primalariviera.it

 

L'intervista all'artista marziale Manuela Marconetto

Come ha iniziato a lottare nel circuito MMA?
«Ho iniziato quando a 25 anni mi sono trasferita in Gran Bretagna per lavoro. Facevo la scuola per croupier e desideravo imbarcarmi sulle navi da crociera. Ho provato questa arte marziale e non ho più smesso, da lì sono diventata una professionista».

Che cosa l’ha attratta della disciplina?
«La competizione e la sfida con sé stessi, oltre che alla possibilità di esprimersi. La MMA è una vera e propria forma d’arte. Quando facevo le superiori disegnavo, l’arte mi ha sempre attratta, poi, lavorando nell’azienda di famiglia, avevo rallentato un po’. Anche se da piccola amavo le arti marziali, guardavo i film e riproducevo le mosse».

È uno sport molto duro?
«Impegna sia mentalmente che fisicamente. Per gli incontri bisogna prepararsi intensamente in tutti i campi. Si spinge il proprio corpo al limite, sia con la dieta che con la preparazione. Ad esempio, ora peso 66 chili, per il prossimo incontro, che è il 7 aprile, devo arrivare a 57».

E come si fa?
«Ad esempio si fa il “water loading”. Si bevono litri di acqua e prima dell’incontro si “sudano” tre chili in sauna».

Non le fa paura partecipare agli incontri?
«Prima di un match bisogna staccarsi dalla propria testa, dai propri pensieri, perché la tensione c’è: durante gli incontri l’obiettivo è massacrarsi. Una volta sul ring l’adrenalina e l’attenzione a non farsi male prendono il sopravvento».

Come si vive a Londra?
«Londra è una città difficile, tanto ti dà e tanto ti toglie. Il costo della vita è molto alto, ma se un po’ ha talento è possibile fare carriera nel proprio campo seguendo le proprie passioni. Io sono massaggiatrice e insegno in alcune classi di boxe e Muai Thai, e ora studio, mi sono iscritta a all’Università di Osteopatia, perché per i lottatori amatoriali e per i professionisti alle prime armi è difficile. Seguire questa strada necessita di molti sacrifici».

Quando darà il prossimo match di MMA?
«Il 7 di aprile, contro una lottatrice francese che è nel circuito da molti anni, è molto esperta. Sarà un bell’incontro».

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