Sinner: "Non sono uno che spacca racchette". E Fognini alla prima occasione ne distrugge una
Botta e risposta a distanza tra l'emergente cresciuto a Bordighera e il campione armese eliminato al primo turno di Parigi Bercy
Sembra un botta e risposta a distanza quello tra il più limpido talento del tennis italiano, Jannik Sinner, e l'ex n° 1 azzurro Fabio Fognini. Dopo il match perso incredibilmente contro l'americano Frances Tiafoe in semifinale a Vienna, Sinner si era lamentato per l'atteggiamento da guascone del rivale, che sotto di un set e sull'orlo del baratro nel secondo l'ha buttata in caciare innervosendo l'altoatesino cresciuto a Bordighera, che alla fine è uscito battuto: “Avrei dovuto farmi sentire con l’arbitro ma non sapevo bene cosa fare, Tiafoe per me è andato oltre con il suo show - ha detto Sinner - Devo imparare a conoscere me stesso ma io non sono il tipo che si innervosisce e poi spacca le racchette. Io una racchetta non la spacco, è il mio strumento di lavoro. Se la rompi, con che cosa giochi? E poi ci vuole rispetto, c’è tanta gente che una racchetta nemmeno se la può permettere".
E 48 ore dopo Fognini distrugge una racchetta a Parigi
Non passano 48 ore e Fabio Fognini (che la settimana scorsa era tornato a criticare Sinner per la mancata partecipazione alle olimpiadi) durante il match (poi perso) contro Marton Fucsovic, all'esordio di Parigi Bercy, come spesso gli è accaduto in passato - anche di recente - ha distrutto l'ennesima racchetta. Perso il primo set per 6-1, dopo aver sbagliato il colpo che ha dato l'1-0 all'avversario nel secondo all'ungherese, il campione di Arma di Taggia ha scagliato l'attrezzo sul cemento parigino. Alla fine Fognini si è ripreso, ha vinto al tie break il secondo set e ha giocato un grande tennis nel terzo, dove il tie break se l'è aggiudicato Fucsovic. Addio Parigi per l'armese.