In epoca imperiale Albintimilium era l’ultimo avamposto romano sulla via Julia Augusta, prima delle Gallie. Era una città fiorente: lo storico Strabione ne parla come di un grande centro che si estendeva da Monaco a Sanremo e aveva due cardi, tre decumani, un teatro, delle terme e una vastissima necropoli, perché per i Romani le dimore dei morti erano importanti almeno quanto quelle dei vivi.
Albintimilium: un crocevia di popoli dimenticato per secoli
Fondata in età tardo repubblicana a partire da un castrum edificato sui resti di Albium Intemelium (la capitale dei Liguri Intemeli, edificata nel V secolo a.C.), Albintimilium rimase direttamente coinvolta in alcuni disordini associati alla guerra civile tra Cesare e Pompeo, parteggiando per il primo. Grazie alla posizione strategica fu per secoli luogo di incontri e scambi fino alle invasioni barbariche quando si spopolò. Poi, nel corso del Medioevo, l’oblio e la sabbia trasportata dal vento alla foce del Roja la cancellarono definitamente, fino a farne perdere le tracce.
Venne ritrovata per caso quando, dopo il 1860, parte della sabbia fu rimossa per costruire la stazione ferroviaria della nuova Ventimiglia. I lavori di recupero si protrassero a più riprese sotto la direzione di Girolamo Rossi, che scoprì una parte del teatro nel 1877 e le terme nel 1900, Pietro Barocelli, che rinvenne le mura, le insulae a nord e 145 tombe della necropoli, e Nino Lamboglia che, tra il 1938 e il 1976, ricostruì anche la storia dell’intero municipio romano.
Oggi di Albintimilium rimane un sito archeologico piccolo ma molto interessante e ancora in parte da scoprire, situato a pochi chilometri da Ventimiglia lungo la via Aurelia (che purtroppo lo attraversa dividendolo in due aree) nel territorio di Nervia. Al suo interno è possibile visitare le tracce del primitivo insediamento dei Liguri, il teatro e le terme di epoca romana e un antiquarium.
Cosa vedere
Il teatro, sicuramente uno dei meglio conservati dell’Italia Settentrionale, aveva 2.000 posti a sedere ma poteva accogliere fino a 5.000 spettatori. Fu realizzato tra il II secolo e il III secolo d.C. utilizzando la Turbie (una pietra calcarea bianca simile al marmo, proveniente dall’omonima località sopra Monaco), nella parte occidentale della città, vicino alla via Julia Augusta e alla consolare che collegava Piacenza e Arles.
Risalgono invece alla seconda metà del I secolo d.C. le terme, che utilizzavano l’acqua del vicino torrente Seborrino,, che qui giungeva grazie a un acquedotto, e comprendevano: uno spogliatoio, la piscina, una palestra e due calidaria o piscine di acqua calda, riscaldate a ipocausto, grazie cioè a dell’aria calda fatta circolare sotto al pavimento.
L’antiquarium
Purtroppo scavi clandestini hanno colpito la città e la necropoli, da cui sono stati sottratti numerosi corredi mentre altri sono esposti nei musei di Genova, Torino e al MAR, il Museo Civico Archeologico di Ventimiglia, che ha sede nel sabaudo Forte dell’Annunziata, ma una visita all’antiquarium è comunque molto interessante: qui, infatti, sono esposti oggetti di uso comune rinvenuti alla fine dell’800 nella necropoli, come lucerne in terracotta, busti, un orecchino con smeraldo, vasi di vetro e cui uno strabiliante “coltellino svizzero ante litteram” in argento risalente al II-III secolo d.C., di cui si conoscono soltanto altri due esemplari in tutto il mondo. Completo di ben sei utensili (tra i quali un cucchiaio, una piccola forchetta e un colino) questo strabiliante reperto apparteneva probabilmente a un importante membro dell’esercito romano.
Come raggiungere Albintimilium
Il museo è facilmente raggiungibile uscendo dall’A10 a Ventimiglia e procedendo sulla SS20, fino all’incontro con l’ Aurelia. Il biglietto costa 5,00 euro, 2,00 il ridotto dai 18 ai 25 anni mentre i minori e altre categorie entrano gratuitamente.
Al prezzo di 8,00 euro è possibile acquistare un “biglietto combinato” che oltre all’area archeologica permette di visitare anche il Museo preistorico dei Balzi Rossi di Ventimiglia e il Forte di Santa Tecla a Sanremo.