Il Maestro Tepasso e le composizioni di Natale a Sanremo
Durante la Santa Messa della Notte di Natale, presieduta dal Vescovo cappuccino Monsignor Ferdinand Botsy e concelebrata dai padri della comunità sanremese, è stata eseguita per la prima volta un'elegia per organo chiamata "Trittico di Greccio : il bue, l'asino e la mangiatoia"
Nella chiesa dei Padri Cappuccini a Sanremo, c'è stata una grande partecipazione per la presentazione di nuove opere. Davide Tepasso, compositore, ha introdotto la Messa della Notte di Natale con una lettura storico-teologica dell'evento di Greccio, che festeggiava l'ottavo centenario. Il suo intervento è stato ricco di spunti stimolanti e approfondimenti su temi di solito trascurati, basati sul capitolo 30 della vita prima di Tommaso da Celano. Durante la Santa Messa della Notte di Natale, presieduta dal Vescovo cappuccino Monsignor Ferdinand Botsy e concelebrata dai padri della comunità sanremese, è stata eseguita per la prima volta un'elegia per organo chiamata "TRITTICO DI GRECCIO: IL BUE, L'ASINO, LA MANGIATOIA", composta dallo stesso Tepasso. Quest'opera è stata presentata con linguaggio contemporaneo, rendendo più vicine al pubblico le immagini del bue, dell'asino e della mangiatoia attraverso suoni e movimenti evocativi.Anche il canto d'Offertorio della Notte di Natale, intitolato "Sei nato per me" e creato da Tepasso sia nel testo che nella musica, è stato eseguito per la prima volta. Il 31 dicembre, durante la Santa Messa di Ringraziamento per l'anno trascorso, alle 18:00, sono state eseguite altre tre prime assolute: il GLORIA, l'ALLELUIA ed il TE DEUM, tutte musicate da Tepasso e eseguite dalla nota soprano GABRIELLA COSTA.
Le parole di Davide Tepasso
"Un grazie speciale al Signore- ha commentato Tepasso- devo dire per le ispirazioni musicali che Egli mi ha dato in preparazione del Tempo Natale di quest'anno e per l'opportunita' di collaborare con la grande cantante e carissima amica Gabriella Costa, musicista di rara cultura e di meravigliosa ricchezza interpretativa. Ringrazio il Signore per l'accoglienza sempre paterna ed affettuosa dei Padri Cappuccini della mia citta', nella cui chiesa, nel lontano 1980, inizio' il mio cammino di musicista a servizio della Liturgia. Nel mio cuore ho sinceramente cercato di 'fare memoria' dell'evento della Nascita del Salvatore, come Francesco ha desiderato vivere e far vivere a Greccio. E nella lode al Bimbo di Betlemme ho sentito a me molto vicini i miei amati genitori, che il Signore ha chiamato dal tempo all'eternita'. Mia mamma ormai quasi 20 anni fa ed il mio papa' l'estate scorsa. Nella meditazione del Mistero dell'Incarnazione il Signore ci dona di poter gustare la bellezza e l'indefettibile sacralita' della realta' umana e spirituale rappresentata dalla FAMIGLIA. Dell'essere figli, come Gesu' - anche se noi come creature - del Padre celeste e, nell'ordine della natura, della nostra mamma e del nostro papa'. Dell'essere padri e madri nell'ordine della natura, mentre Gesu' continua a ricordarci che saremo Sua Madre e Suoi fratelli se accoglieremo e vivremo la Sua Parola nella quale tutto vive, a cominciare dai nostri cari che hanno terminato il loro pellegrinaggio terreno. Francesco ci ricordi che avremo sempre "bisogno" di STUPIRCI, di COMMUOVERCI e di gustare profonda LETIZIA nell'accostarci al Presepe e ad ogni luogo in cui la vita nasce, cresce e giunge al suo compimento. Perche' li incontreremo il Messia e li' dovremo riconoscerLo ed amarLo ".