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Il Santuario di Montegrazie: tra pellegrinaggi e concerti

In cima a una collina coltivata a ulivi, il Santuario di Montegrazie è un luogo suggestivo dove Romanico e Tardogotico si incontrano

Il Santuario di Montegrazie: tra pellegrinaggi e concerti
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Montegrazie, conosciuta come Montegrosso fino al 1872, è una piccola frazione imperiese che sorge su una suggestiva collina coltivata a ulivi alle spalle del quartiere di Porto Maurizio. Particolarmente apprezzata per la produzione di olive taggiasche e, ovviamente, olio di oliva, è conosciuta e visitata per il Santuario Romanico dedicato a Nostra Signora delle Grazie che sorge a un chilometro di distanza dal borgo, su una terrazza panoramica che si affaccia sulla vallata sottostante.

Alle origini del Santuario di Montegrazie una leggendaria apparizione della Vergine

L’edificazione della chiesa è legata alla leggendaria apparizione della Vergine a una pastorella sordomuta avvenuta nel corso del XIII secolo. Recuperata la parola, la ragazza riferì al padre il desiderio della Madonna che in quel luogo venisse costruita una cappella in suo onore. Il piccolo santuario fu quindi realizzato accanto a una preesistente torre con cisterna, utilizzata probabilmente per l’avvistamento delle incursioni saracene, e in breve tempo divenne un punto di riferimento per i fedeli della zona. Nel 1450, però, l’aumento della popolazione e la crescente devozione mariana portarono alla costruzione di una nuova e più ampia chiesa in stile tardo romanico e dell’antica costruzione rimangono solo la parte inferiore del campanile e la Cappella dell’Apparizione a sinistra.

Lì dove Romanico e Tardogotico si incontrano

L’esterno è particolarmente suggestivo: con l’alto campanile e la facciata rivestita in pietra con il piccolo portico sorretto da quattro colonne e un agnello scolpito sull’arco a sesto acuto della porta di ingresso. L’interno invece ha un impianto tardogotico diviso in tre navate da colonne in pietra scura con archi a sesto acuto ed è impreziosito da coloratissimi affreschi che contrastano piacevolmente con la sobria eleganza dell’esterno.

Nella navata sinistra e nella corrispondente abside, i fratelli Tommaso e Matteo Biazaci da Busca, attivi tra Piemonte e Liguria negli ultimi decenni del Quattrocento, hanno affrescato il giudizio finale, le pene dei dannati e le storie del Battista, con numerosi rimandi agli episodi della Divina Commedia; nella navata e nell'abside di destra vi sono invece scene della Passione di Gesù realizzate da Pietro Guidi da Ranzo e le Storie di San Giacomo, tratte dalla Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine, dipinte da Gabriele della Cella.

L’altare maggiore è l’unico sopravvissuto dei cinque costruiti all’epoca del Concilio di Trento e conserva in una nicchia, l’antica statua della Madonna delle Grazie. Un tempo era abbellito da un polittico del lombardo Carlo Braccesco (1478), oggi custodito nella parrocchiale barocca del paese che, costruita nel 1756, ospita anche un organo costruito da Lingiardi nel 1863.

Il santuario è meta di pellegrinaggio e di processioni votive in occasione di ricorrenze e feste in onore della Madonna, soprattutto da parte di gente di mare, come testimoniano i numerosi ex -voto presenti al suo interno tra cui quello che raffigura la Madonna che salva una barca dalla tempesta.

Come arrivarci

Per arrivarci da Imperia esistono due strade: quella consigliata da Google Maps (ma sconsigliata dai residenti) passa da Sant’Agata ed è sicuramente la più breve ma anche la più difficoltosa perché stretta, e l’altra che attraversa Caramagna e permette di raggiungere la frazione in 20-30 minuti.

Purtroppo, però, la chiesa non è sempre aperta e, in previsione di una visita, è meglio consultare l’Associazione Amici del Santuario al sito:www.santuariomontegrazie.org che offre anche delle visite guidate molto interessanti. Nel santuario vengono realizzati spesso dei concerti che offrono l’occasione per delle visite decisamente suggestive.

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