72° FESTIVAL

La classifica provvisoria e le pagelle della seconda serata di Sanremo 2022: Mahmood e Blanco secondi, Elisa prima

Sul podio anche La rappresentante di lista, poi Dargen D'Amico, Morandi ed Emma.

La classifica provvisoria e le pagelle della seconda serata di Sanremo 2022: Mahmood e Blanco secondi, Elisa prima
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Ci siamo. Il 72esimo Festival di Sanremo è alla seconda serata. Fra i 25 big, si esibiranno i 13 cantanti mancanti. Seguitelo con noi in diretta dalla sala stampa al Casinò di Sanremo.

La diretta della seconda serata di Sanremo 2022: apre Sangio dopo l'omaggio a Monica Vitti

E, non  poteva essere altrimenti, la serata è iniziata con una standing ovation in memoria di Monica Vitti.

La classifica provvisoria dopo le prime due serate

  1. Elisa – O forse sei tu
  2. Mahmood e Blanco
  3. La rappresentante di lista
  4. Dargen D’Amico
  5. Gianni Morandi
  6. Emma – Ogni volta è così
  7. Ditonellapiaga e Donatella Rettore – Chimica
  8. Massimo Ranieri
  9. Irama – Ovunque sarai
  10. Fabrizio Moro – Sei tu
  11. Giovanni Truppi – Tuo padre, mia madre, Lucia
  12. Noemi
  13. Sangiovanni – Farfalle
  14. Michele Bravi
  15. Rkomi
  16. Achille Lauro
  17. Matteo Romano – Virale
  18. Highsnob e Hu – Abbi cura di te
  19. Giusy Ferreri
  20. Iva Zanicchi – Voglio amarti
  21. Aka 7even – Perfetta così
  22. Le Vibrazioni – Tantissimo
  23. Yuman
  24. Tananai – Sesso occasionale
  25. Ana Mena

QUELLA PARZIALE DI SERATA:

  1. Elisa – O forse sei tu
  2. Emma – Ogni volta è così
  3. Dito Nella Piaga e Donatella Rettore – Chimica
  4. Irama – Ovunque sarai
  5. Fabrizio Moro – Sei tu
  6. Giovanni Truppi – Tuo padre, mia madre, Lucia
  7. Sangiovanni – Farfalle
  8. Matteo Romano – Virale
  9. Highsnob e Hu – Abbi cura di te
  10. Iva Zanicchi – Voglio amarti
  11. Aka 7even – Perfetta così
  12. Le Vibrazioni – Tantissimo
  13. Tananai – Sesso occasionale

Sangiovanni – Farfalle

Sangiovanni

Ad aprire la seconda serata di mercoledì 2 febbraio 2022 è (insieme a Blanco) la rivelazione assoluta dell'anno fra i giovanissimi. Secondo ad Amici, Sangiovanni ha monopolizzato l'estate con la sua Malibù e ora passa all'esame di maturità, misurandosi col palco dell'Ariston.

Tenerissimo, s'è presentato sul palco senza nascondersi, con tutta la sua spontaneità. Gli ingredienti "alla Sangio" ci sono tutti sin dall'inizio: il sussurro ruvido, la voce che improvvisamente vola alta e si libera: una strofa davvero ben costruita e intrigante, meno un ritornello (ma sembra la maledizione di quest'anno, fatta eccezione per i primi tre classificati della serata d'apertura) più convenzionale, ma non è difficile ritrovarselo a rimbalzare nella testa. Musicalmente, un pezzo semplice, che scivola.

E alla fine all'orecchi ad Amadeus chiede anche un favore... e il direttore artistico lo accontenta, pronunciando una frase apparentemente senza senso.

VOTO: 8

Giovanni Truppi – Tuo padre, mia madre, Lucia

Giovanni Truppi

Un'interpretazione molto personale, quella di Truppi. Cantautorale nell'intenzione, nella costruzione del pezzo, persino nella canottiera che l'artista sfoggia senza il minimo imbarazzo. Un brano a tratti parlato a tratti cantato, in realtà da seguire come un dialogo in musica, e che strappa alla fine un applauso a scena aperta alla sala stampa. Convincente.

VOTO: 7

Lorena Cesarini e il razzismo che non t'aspetti

Lorena Cesarini

La co-conduttrice Lorena Cesarini s'è raccontata senza filtri. La trentenne attrice ha confidato quanto le è accaduto dopo la chiamata di Amadeus:

"Se prima nessuno ha mai messo in dubbio che fossi italiana come tutti gli altri, nel momento in cui sono diventata famosa, sui social, qualcuno ha sentito l'esigenza di farmi per la prima volta notare alcune cose...

Il sangue è sempre dello stesso colore... La cosa più importante, per me, e mi auguro lo diventi per chiunque, è chiedersi sempre dei perché per andare verso la libertà... dalle frasi fatte, dalle tifoserie, dai giudizi sul tram".

Un monologo che in sala stampa qualcuno ha purtroppo ha dimostrato di vivere con un certo fastidio...

Le Vibrazioni – Tantissimo

Le Vibrazioni

Tanti, troppi problemi d'intonazione per Francesco Sarcina, questa sera. Il brano però parte forte, con tastiere alla Billy Idol e la giusta dose di distorsioni. Ma il cantato urlato appare forzato: restano uno stacco di sola batteria che riporta il brano a rotolare e un coro che rimane impresso a salvare un brano comunque sulla carta ben costruito, ma da risentire.

VOTO: 6

Il momento di Checco Zalone... in lacrime

Il primo colpo di scena (se così si può dire) è la comparsa del comico direttamente in galleria, poi la tragicomica discesa (agli inferi del palco) sbagliando strada.

Checco Zalone

Arrivato accanto ad Amadeus, Zalone non ha nascosto le lacrime ("Sono un ragazzo di provincia"): "Ma che qui piangono tutti? E lo faccio pure io", con riferimento a Damiano dei Maneskin commosso durante la prima serata e anche a Lorena Cesarini emozionatasi pochi minuti prima.

Zalone però non è Fiorello, ma qualche battuta l'azzecca ("Brava ieri la Muti doppiata da Maria De Filippi") e lo sketch su Cenerentola in calabrese alla fine strappa più d'un applauso.

Poi tocca alla Pausini

Laura Pausini

La potenza è nulla, senza controllo. E nell'ultimo ritornello di "Scatola", anche la divina Laura Pausini purtroppo ha un inciampo su quel "dimenticataaa"... Lo riconosce la stessa star ("Ho il cuore a mille, anche stavolta qui mi sono emozionata"). Il brano, scritto da Madame ispirata da una vecchia foto di classe postata dalla stessa Pausini, è una bella storia in tre minuti, colonna sonora del film "Piacere di conoscerti", che narra uno scenario da sliding doors e risponde alla domanda: che sarebbe successo a Laura Pausini se non avesse vinto Sanremo?

Mika, Pausini e Cattelan

E poi la reunion a sorpresa con gli altri due conduttori, insieme a lei, dell'Eurovision contest di Torino: Alessandro Cattelan e Mika.

Emma – Ogni volta è così

Emma

Ricorda l'enfasi della migliore Oxa, il prorompente brano di una prorompente Emma Marrone. Sanremese fino al midollo (il che è un bene a seconda dei punti di vista), una canzone al termine della quale la cantante non ha tra l'altro saputo trattenere la commozione. Bello anche il dialogo muto con Francesca Michielin, in veste di direttrice d'orchestra. L'esecuzione però non è stata in tutti i punti impeccabile, paradossalmente più sul fraseggio basso che negli acuti.

VOTO: 5

Matteo Romano – Virale

Matteo Romano

Dopo tutte le crepe sentite nella voce di tanti big, impressiona la voce di questo 19enne portato al successo (anche) da TikTok - segno dei tempi - pulita, ora delicata e ora energetica. Un brano che sembra giocare fra la ballata romantica sanremese e i pezzi elettronici che tanto piacciono ai ragazzi.

VOTO: 7

Iva Zanicchi – Voglio amarti

Iva Zanicchi

E per fortuna che c'è l'Iva nazionale a risollevare una seconda serata un po' soporifera (non sembra lo stesso Festival, rispetto alla scoppiettante apertura di ieri). E' Zanicchi show subito, dalla gag delle scale mancate ("Sono caduta ieri") alle battute d'incoraggiamento (!) ad Amadeus e Lorena Cesarini... Ma poi c'è la sua voce, quel roco conturbante nella strofa che è la cifra del suo stile inconfondibile. Il ritornello non aggiunge granchè alla storia della musica italiana, lei che di Sanremo ne ha vinti tre sì, eccome.

VOTO: 7

Ditonellapiaga e Donatella Rettore – Chimica

Rettore e Ditonellapiaga

Non solo Iva... "Chi chi chi chi... chimica", ma soprattutto tanto ritmo (finalmente la sessione ritmica fa saltare sulle sedie) per Rettore e Ditonellapiaga. La mitica interprete veneta regge la scena come sempre, ma è la giovane partner romana che buca l'obiettivo in modo devastante. Sembra l'attrice di fama mondiale che sei abituato a vedere in tanti film hollywoodiani... e invece è la prima volta che la vedi.

VOTO: 8

Elisa – O forse sei tu

La diretta della seconda serata di Sanremo 2022: Elisa prova a insidiare Mahmood e Blanco
Elisa

Elisa si misura con Mahmood e Blanco con un pezzo che musicalmente dipinge la scenografia di un mondo fantasy. Suadente la strofa, che ricorda saliscendi alla Cocciante, e un ritornello che non sorprende ma convince e rimane subito impresso. Un coinvolgente climax orchestrale, se vogliamo molto sanremese. Però per battere (al netto di un televoto schizoide sempre difficile da prevedere) il duo dei ragazzi terribili dalla meneghina Gratosoglio e dalla bresciana Calvagese della Riviera, forse non basta...

VOTO: 9

Fabrizio Moro – Sei tu

Fabrizio Moro con  le “amiche geniali” Gaia Girace e Margherita Mazzucco

Moro in versione Fasma (il suo brano, almeno nella strofa, ricorda paurosamente la bella "Parlami" del più giovane rapper di qualche edizione fa) sfodera la sua voce caratteristica e sempre immediatamente riconoscibile in un brano che sembra arrangiato alla maniera degli Aerosmith in Armageddon per scaldare gli animi: ma il film di tre minuti è troppo corto.

VOTO: 5

Tananai – Sesso occasionale

Tananai

Il virgulto da Sanremo giovani asso dell'elettronica, sceglie un titolo impegnativo, ma ha la faccia tosta (musicalmente) per cantarlo con voce sguaiata ma sincera in un pezzo che rotola e rotola e rotola, facendoti muovere anche se no vuoi. Simpatico, una sorpresa.

VOTO: 8

Irama – Ovunque sarai

Irama

Il trasformista (a livello di look) monzese stavolta ha scelto una mise difficile da comprendere. Rispetto alla sua prima apparizione al Festival ora sembra Conan il barbaro coi capelli lunghi e ai sussurri intimistici de "La ragazza dal cuore di latta" stavolta preferisce un cantato vibrante, quasi tenorile. Un brano scritto anche con l'amico Shablo forse proprio per intercettare più il pubblico sanremese di tutte le età che per convincere la platea di giovanissimi che abitualmente segue il sex symbol di Monza.

VOTO: 5

Aka 7even – Perfetta così

Aka 7even

Un brano incalzante per il giovane astro uscito da Amici e approdato anche agli European music awards. Non rimarrà negli annali del Festival, ma si lascia ascoltare.

VOTO: 6

Highsnob e Hu – Abbi cura di te

Highsnob e Hu

Però... E chi li conosceva questi due marziani, fino a stasera. Lui è un po' inquietante, lei semplicemente meravigliosa. Ma è il legame chimico fra i due, nelle armonizzazioni, la chiave del brano, che arriva, eccome se arriva.

VOTO: 8

daniele.pirola@netweek.it

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