le proteste dei Sindaci

Il no fermo al Centro di Permanenza per i Rimpatri

"La posizione strategica dell’ex caserma Camandone non esiste: il Ministro Piantedosi venga a verificare di persona e si confronti con il Golfo dianese, la seconda realtà turistica in Liguria"

Il no fermo al Centro di Permanenza per i Rimpatri
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Una settimana fa, in seguito alla visita del Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a Ventimiglia, è stata discussa la possibilità di aprire un Centro di Permanenza per i Rimpatri a Vallecrosia, Albenga o Diano Castello, nell'area dell'ex Caserma Camandone.
Oggi, alle 14.30, i sindaci delle città del Golfo dianese hanno manifestato il loro dissenso in merito a questa prospettiva in occasione di una conferenza stampa tenutasi nella sala consiliare del Comune di Diano Marina. Oltre al Sindaco Cristiano Za Garibaldi, erano presenti in sala i Sindaci Romano Damonte di Diano Castello, Valerio Urso di San Bartolomeo al Mare, Lina Cha di Cervo e Paolo Sciandino di Diano Arentino. Anche se Stefano Damonte di Villa Faraldi e Claudio Mucilli di Diano San Pietro erano assenti per impegni fuori sede, hanno sostenuto la posizione dei loro colleghi Sindaci del Golfo dianese.

Che cosa è il Centro di Permanenza per i Rimpatri

Il Centro di Permanenza per i Rimpatri, (CPR) è un luogo destinato a trattenere cittadini stranieri in attesa di essere espulsi dal paese, come stabilito dall'articolo 19, comma 3 del Decreto Legislativo n. 13 del 2017. Questo decreto prevede un aumento della rete dei CPR in Italia, che sarà autorizzato dal Ministro dell'Interno in collaborazione con il Ministro dell'Economia e delle Finanze. I sindaci della regione del Golfo dianese ritengono inaccettabile persino l'idea di posizionare un CPR in questa zona, poiché la normativa richiede che tali strutture siano situate al di fuori dei centri urbani, preferibilmente in luoghi facilmente accessibili e dotati di strutture di proprietà pubblica che possono essere adattate o ristrutturate per questo scopo.

I commenti dei Sindaci

“Bisogna fa presente al Ministero che l’edificio in questione è attiguo a complessi residenziali e a strutture ricettivo-turistiche e che si trova a solo 1 km dalla costa, a 5 minuti a piedi dal centro pedonale di Diano Marina- ha dichiarato Cristiano Za Garibaldi- I titoli letti sui giornali in questi anni destano non poca preoccupazione, considerando che in caso di rivolte, incendi e disordini (di cui purtroppo si ha spesso triste notizia) non possiamo contare su infrastrutture, reti di trasporti affidabili, caserme e ospedali in grado di gestire una situazione emergenziale. La posizione strategica dell’ex caserma Camandone non esiste: il Ministro Piantedosi venga a verificare di persona e si confronti con il Golfo dianese, la seconda realtà turistica in Liguria con 1.300.000 presenze turistiche all’anno. Auspichiamo anche una risposta dai parlamentari eletti nella nostra regione: il Sen. Berrino e l’On. Rixi, vice Ministro delle infrastrutture e dei trasporti”.

“Abbiamo scritto una lettera indirizzata al Ministro Piantedosi e al Prefetto- prosegue Romano Damonte, Sindaco di Diano Castello-per dire che l’ipotesi del Cpr a Diano Castello sarebbe scellerata, per i motivi già elencati dal Sindaco di Diano Marina. Aggiungo che noi avevamo già richiesto l’utilizzo dell’ex caserma al Ministero e dobbiamo riformulare la richiesta alla Cassa Depositi e Prestiti per il cambio di competenza che ha rallentato il procedimento. Inoltre una parte della struttura è già utilizzata per attività legate allo svolgimento di importanti servizi comunali, mentre il Comune di Diano Castello ha in programma di ottenere le necessarie autorizzazioni per destinare una parte della struttura a sede della Protezione civile, che potrebbe essere utile a tutto il comprensori dianese. Dovrebbe poi passare proprio dall’ex Caserma la strada da percorrere per raggiungere il nuovo ponte che porterà a Diano San Pietro”. Damonte conclude dichiarando “Noi chiediamo che la caserma sia trasformata in qualcosa che sia a sostegno del nostro territorio”.

Si unisce al coro il Sindaco di Cervo Lina Cha, che continua “è un problema che riguarda tutto il nostro territorio. Abbiamo sottoscritto tutti la lettera al Ministero perché siamo convinti che il Golfo dianese non sia il luogo adatto per ospitare questa struttura”. D’accordo anche il Sindaco di Diano Arentino Paolo Sciandino “abbiamo firmato anche noi. E come ho sottoscritto la lettera del Sindaco Damonte, sottoscrivo le parole dei miei colleghi”. Il no fermo al Cpr anche da parte di Valerio Urso, Sindaco di San Bartolomeo al Mare: “Da qualche giorno circola questa voce del Cpr da ospitarsi nei locali dell’ex caserma Camandone. La prima riflessione che voglio fare è che operazioni del genere non si possono improvvisare. A oggi ci sono solo 9 centri in tutta Italia e più che centri di permanenza somigliano a centri di segregazione, che purtroppo portano alla necessità di interventi forti. Abbiamo tutti visto cos'è successo a Torino, dove è stata necessaria la chiusura del Cpr a seguito dei disordini di cui è stata protagonista. Mi chiedo se siamo pronti sotto il punto di vista delle norme igienico-sanitarie. Se siamo pronti sotto l’aspetto delle forze dell’ordine che possono avere la necessità di intervenire per gestire una situazione di emergenza. In genere i Cpr sono dislocati in realtà metropolitane o comunque molto più rilevanti a livello territoriale: di caserme dismesse ce ne sono centinaia, anche solo in Liguria, e penso si possano trovare realtà molto più adatte a questo utilizzo”. 

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