Sono 4 i pazienti trattati con gli anticorpi monoclonali
Lo scopo degli anticorpi monoclonali è quello di evitare il ricovero ospedaliero: è prezioso per far sì che una forma iniziale non maturi in una forma più grave
Ad oggi 4 i pazienti trattati con gli anticorpi monoclonali al San Martino
L’Ospedale Policlinico San Martino informa che dal 18 marzo ad oggi sono già stati trattati 4 pazienti Covid positivi con gli anticorpi monoclonali presso la Clinica di Malattie Infettive diretta dal professor Matteo Bassetti, prima in Italia a sperimentare questo trattamento. Si tratta di due pazienti maschi, rispettivamente nati nel 1949 e 1951 e di due donne, nate entrambe nel 1945.
Il primo paziente lo scorso 18 marzo
Il 18 marzo scorso il primo paziente è stato trattato con gli anticorpi monoclonali. Il Professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico San Martino racconta del trattamento del primo paziente con gli anticorpi monoclonali. “Gli anticorpi monoclonali sono arrivati nella giornata di mercoledì e già ieri siamo riusciti ad identificare il primo paziente: è un signore di 71 anni, con una cardiopatia, residente a Genova, che è stato intercettato nella mattinata grazie alla collaborazione con i Medici di Medicina Generale e poi portato al San Martino. Il paziente è stato ricoverato per circa un’ora ed è poi tornato a casa. Questo mi permette di parlare del protocollo operativo che abbiamo stipulato grazie alla collaborazione con Alisa e che prevede tre hub, dove viene stoccato l’anticorpo monoclonale: uno in Asl 1, all’Ospedale di Sanremo, uno all’Ospedale San Martino di Genova e uno alla Spezia. L’hub di Sanremo fornisce l’Asl1 e l’Asl2, il San Martino si occupa di tutta l’area metropolitana di Genova, mentre Spezia si occupa della Asl4 e Asl5″.
“A questo protocollo partecipano tutti i centri di Malattie Infettive, che hanno il compito di interagire con i Medici di Medicina Generale perché l’anticorpo monoclonale dev’essere somministrato molto precocemente nella malattia da Covid, fondamentalmente entro 72 ore dalla positività del tampone o entro 10 giorni dall’esordio dei sintomi. È perciò evidente che per fare tutto questo non si può aspettare che il paziente arrivi in ospedale, ma bisogna andare a prenderlo a casa: è quello che noi a Genova facciamo ormai da vari mesi, da quando, a ottobre, abbiamo posto in essere una collaborazione con i Medici di Medicina Generale che ha consentito di avere oltre 70 ricoveri in fast-track in questo periodo, oltre ai numerosi pazienti seguiti a casa con il supporto degli specialisti infettivologi. Quindi oggi gli stessi pazienti che noi seguiamo a domicilio, non li portiamo in ospedale per un ricovero, ma li possiamo portare in ospedale più precocemente per la somministrazione dell’anticorpo monoclonale, dopodiché tornano a casa. È stata allestita una stanza al Padiglione Patologie Complesse dove l’ambulanza arriva, il malato passa nel percorso sporco, entra nella stanza dove fa il trattamento con il farmaco e, dopo un periodo di osservazione, torna a casa. Lo scopo dell’anticorpo monoclonale è proprio quello di evitare il ricovero ospedaliero: non ha alcun ruolo per le forme gravi, ma è prezioso per far sì che una forma iniziale non maturi in una forma più grave”.