Operazione Talos

Passeur: fino a 300 euro per varcare il confine in condizioni disumane

Nel mirino dell'e Fiamme Gialle diversi passeur tra Ventimiglia, Sanremo e Albenga. Donne e bambini ammassati nei camion

Passeur: fino a 300 euro per varcare il confine in condizioni disumane
Pubblicato:
Aggiornato:

I finanzieri del Comando Provinciale di Imperia sono impegnati nell'esecuzione di 10 misure cautelari a margine dell'operazione Talos, che ha sgominato una rete di passeur dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. 

 

Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, 10 passeur nel mirino delle Fiamme Gialle

Le misure restrittive sono inquadrate nell'ambito dell'operazione Talos,  condotta dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Ventimiglia tra il 2021 e il 2022. Al termine di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova, le misure hanno raggiunto indagati a Ventimiglia, Sanremo ed Albenga. Gli inquirenti hanno accertato almeno 35 passaggi illeciti del confine Italo-francese. Nel periodo sotto inchiesta, i proventi della rete di passeur sono stimati dalla Guardia di Finanza intorno ai 150mila euro. 

 

Operazione Talos: 10 misure cautelari  ai passeur per favoreggiamento dell'immigrazine clandestina

Nello specifico si tratta di 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 1 ordinanza di divieto di dimora in provincia di Imperia, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Genova, nei confronti di 5 tunisini e 2 marocchini appartenenti ad una organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, nonché di 3 complici (2 tunisini e 1 egiziano)

 

Il "Passo della morte"

passeur
Il passo della morte

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la rete, capeggiata da un tunisino residente a Sanremo, organizzava il trasporto oltre la frontiera italo-francese di migranti provenienti più che altro dal Nord Africa. la tariffa dai 150 ai 300 euro che doveva essere corrisposta prima del viaggio direttamente dal clandestino o dai suoi familiari, anche con metodi di money transfer. . I passeur utilizzavano non solo l'autostrada, per accompagnare oltre il confine i clandestini, ma anche i sentieri montani al confine tra la città di Ventimiglia e il territorio francese, tra i quali il famigerato "Passo della Morte"  (spesso utilizzato dai migranti per espatriare)nei pressi di Grimaldi Superiore.  Il passaggio attraverso i sentieri era il più economico del "tariffario", sia per la maggiore possibilità di essere intercettati dalle forze dell'ordine francesi a guardia del confine, sia per la pericolosità insita nei percorsi. Anziani e bambini venivano fatti transitare sul bordo di precipizi scoscesi e per sentieri impervi, in condizioni di estrema pericolosità.

 

 

Le modalità con veicoli

«Il transito tramite autovetture o camion -descrivono i finanzieri con una nota stampa- , che avveniva sempre nottetempo, garantiva maggiori probabilità di successo ed era per tale motivo più oneroso (250/300 euro a persona). Poteva concretizzarsi secondo diverse modalità: in alcuni casi, i clandestini (da 2 a 7/8 persone) venivano caricati in autovetture o furgoni nell’abitato di Ventimiglia, per attraversare poi a forte velocità la barriera autostradale posta nei pressi del confine di Stato. Nell’arco della stessa nottata venivano spesso effettuati più viaggi.»

 

«In altri casi, -proseguono- come ricostruito grazie alle indagini, i migranti venivano raccolti contemporaneamente da diversi sodali in più gruppi di 4/5 persone (per un totale di circa 20 persone) che separatamente, per dare meno nell’occhio, venivano accompagnati, utilizzando il treno, dalla Stazione di Ventimiglia a quella di Ceriale (SV), da dove venivano condotti, sia a piedi che in auto, nei pressi dell’area di Servizio “Piccaro Nord” o di piazzole di sosta non lontane. Da qui il gruppo, per la maggior parte dei casi all’insaputa dell’autista, veniva aiutato a nascondersi nel vano rimorchio di camion che si ritenevano diretti in Francia.»

 

«In un caso -specificano-, un autista italiano, poi arrestato dalla Polizia francese grazie alla collaborazione fornita dal Centro di Cooperazione di Polizia e Dogana (C.C.P.D.), si rendeva complice del sodalizio, in cambio di un compenso in denaro, trasportando in Francia ben 23 migranti, tra cui donne e bambini, ammassati nel rimorchio in condizioni degradanti.»

 

 

 

Seguici sui nostri canali
Necrologie