LA STORIA

"I miei genitori uccisi dalle bombe mentre scappavano dall’Ucraina"

Tanya: "I nonni non vogliono lasciare Bucha. Ho portato in Italia 20 persone di cui 10 bimbi"

"I miei genitori uccisi dalle bombe mentre  scappavano dall’Ucraina"
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"Sono riuscita a portare in Italia le mie sorelle, mio fratello e mio nipote, ma i miei genitori non ce l’hanno fatta. Sono morti sotto i bombardamenti".

Tanya Masiuk, residente a Ospedaletti da qualche anno, racconta come la guerra abbia cambiato la sua vita pur non vivendo più da tempo nella sua Ucraina. Una delle sue sorelle ha deciso di lasciare Bucha, nei sobborghi di Kiev, il giorno dopo i primi bombardamenti alla fine di febbraio. Ha caricato il suo figlioletto in macchina ed è partita. Solo dopo aver raggiunto la Polonia, dove sono stati accolti alla frontiera, si è sentita al sicuro. In seguito ha affrontato il lungo viaggio fino in Italia per raggiungere sua sorella. "Nel frattempo abbiamo aiutato altre persone di cui bambini ad arrivare qui. Ho trovato e affittato per loro appartamenti, li ho aiutati con l’inserimento nelle scuole e ho dato loro un piccolo aiuto economico per iniziare. Ora cerchiamo un impiego per loro". Purtroppo non tutti sono stati fortunati. I genitori di Tanya avevano deciso di lasciare l’Ucraina in macchina come molti prima di loro ma purtroppo sono rimasti uccisi sotto i bombardamenti a Karkhov. "Ho ancora altri parenti in Ucraina. Ad esempio i miei nonni. Hanno 84 e 86 anni e vivono a Bucha. Non hanno intenzione di lasciare la casa in cui hanno vissuto tutta la loro vita" spiega Tanya.

Il racconto completo in edicola questa settimana sul settimanale La Riviera.

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