"Il governo si attivi, mai più bimbi massacrati"
Fonte d'Ismaele "Anche questo governo relega le nuove generazioni all'ultimo posto per attenzione e risorse stanziate"
Anche l'associazione Fonte d'Ismaele interviene a margine del ferimento di Ryan, bimbo di sei anni ventimigliese, per il quale sono indagati la nonna e il compagno, avvenuto lo scorso 19 dicembre in circostanze che sono parse sospette agli inquirenti. "Mai più bimbi massacrati".
Bimbi massacrati, associazione chiede controlli per le famiglie allargate
"Chiudiamo l'anno con l'ennesimo episodio di violenza brutale perpetrata a danno di un bambino di soli sei anni ad opera del "compagno" della nonna. A meno di un anno dalla Riforma della Giustizia, il nostro paese e le istituzioni governative non sembrano in grado di tutelare la salvaguardia dei più piccoli in Italia lasciandoli alla mercè della violenza che si consuma tra le mura di casa, ovvero nel luogo deputato alla loro protezione, e ad opera di familiari e care givers. Laddove la famiglia si frammenta e si ricompone allargandosi, nessun controllo sull'idoneità genitoriale di compagni o compagne acquisiti da genitori e o nonni a cui i minori sono affidati".
E' quanto dichiara Lucia Ercoli, presidente dell'associazione Fonte d'Ismaele in merito alla storia di un bambino di 6 anni picchiato selvaggiamente a Ventimiglia dal compagno della nonna.
"Fonte di Ismaele - aggiunge Ercoli -chiede a gran voce strumenti di controllo efficaci in tutte le situazioni di affidamento e o collocamento dei minori a così detti genitori sociali, esattamente come viene disposto per le procedure di affido etero-familiare e collocamento dei minori in struttura".
"Nuove generazioni relegate all'ultimo posto"
"Anche l'attuale governo - conclude Ercoli- sembra aver confinato all'ultimo posto l'attenzione ai bambini e alle nuove generazioni in termini di priorità di programmi e di risorse stanziate. Ci auguriamo che il 2023 segni un cambio di passo in questa direzione perché uno Stato che non garantisce protezione tutela e cura ai più vulnerabili, mette a rischio l'intero ordinamento democratico. Mai più bambini massacrati in famiglia in Italia".
Solidarietà alla famiglia
Nel frattempo, la triste vicenda ha sconvolto la comunità della città di confine. Potente lo sfogo del padre sui social, rivolto al compagno della madre che avrebbe pestato brutalmente il piccolo. La comunità si stringe intorno alla famiglia con iniziative solidali.