Imperia

La parabola di "Gibì" Pizzimbone, dal reality alle sbarre del carcere

Fatto curioso: nel 2014, l'imprenditore e fondatore del circolo del Buon Governo ospite a "Boss in Incognito"

La parabola di "Gibì" Pizzimbone, dal reality alle sbarre del carcere
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Ha suscitato interesse, in provincia di Imperia, l'arresto di stamane, a Milano, di Giovanni Battista Pizzimbone, ex presidente del gruppo Biancamano e già numero uno del conferimento dei rifiuti in provincia di Imperia. Fatto curioso, alcuni anni fa, aveva partecipato al reality "Boss in incognito".

 

"Gibì" ospite su "Boss in inconito"

Il docu-reality di Rai Due “Boss in incognito” sul mondo del lavoro, condotto da Costantino della Gherardesca,  il 3 febbraio 2014 aveva ospitato  Pizzimbone, all'epoca  presidente e amministratore delegato del Gruppo Biancamano-Aimeri, il colosso che aveva  in appalto lo smaltimento rifiuti a Sanremo (poi anche a Taggia, in abbinamento con Docks Lanterna) e fino alla chiusura , la discarica Ponticelli sopra Imperia, oltre ad essere il partner privato della stessa Ecoimperia.  “Gibì” Pizzimbone, con il fratello Pierpaolo, è stato anche fondatore dei Circoli del Buon Governo di Marcello Dell’Utri a Imperia e Sanremo. Nel programma appariva prima nella sontuosa villa in Costa Azzurra e  poi  vestito da operatore ecologico a spazzare strade e vuotare cassonetti e, infine, tornato in grisaglia sulla plancia di comando, con lo sguardo severo prima di affrontare i dipendenti del suo Gruppo, con i quali ha lavorato per le strade un’intera settimana.

Il reality prevedeva che i "capi" dei lavoratori si truccassero, assumessero un'identità fittizia e si infiltrassero tra i loro dipendenti, vivendo una giornata come loro.

"E' dura, ma non come gestire il mio gruppo"

"Dalla domenica al venerdì prima di Natale mi sono alzato alle 4 del mattino e ho lavorato sodo per 6 ore filate come operatore ecologico. Ho spazzato praticamente tutto il centro di Saluzzo. Del resto ero un disoccupato di mezza
età  e per giunta in prova. E’ dura, certamente. Ma non quanto il lavoro di tutti i giorni a capo del mio gruppo"

Aveva dichiarato al nostro giornale, all'epoca della partecipazione. Il gruppo Biancamano è in amministrazione speciale dal 2021, con un debito di 400 milioni di euro, 200 nei confronti direttamente dell'erario. Insieme a lui, a margine di un'inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Milano, altri due dirigenti arrestati. Le accuse, a vario titolo, sono bancarotta fraudolenta, inside marketing (market abuse) e autoriciclaggio di denaro.

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