LA DISCUSSIONE NEL 2023

L'imprenditore (e sindaco) Massimo Di Fazio in aula per danni ambientali

Massimo Di Fazio è dovuto comparire in aula come imprenditore e non come sindaco di Triora, con l'accusa di danni ambientali

L'imprenditore (e sindaco) Massimo Di Fazio in aula per danni ambientali
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Il processo in abbreviato davanti al gup Paolo Luppi di Imperia

E’ tornato questa mattina, in aula, davanti al gup Paolo Luppi del tribunale di Imperia, il processo in abbreviato, che vede sul banco degli imputati il sindaco di Triora Massimo Di Fazio, accusato nella sua veste di imprenditore (e non di amministratore) di avere danneggiato una porzione di foresta protetta del monte Gerbonte (zona speciale conservazione), nell’entroterra di Triora, per venderne la legna, e di aver realizzato abusivamente una strada frangifuoco.

Nel corso dell’udienza è stata illustrata la consulenza di parte

realizzata da un dottore forestale ed è proseguita la deposizione de.colonnello Franco Bonechi, comandante dei carabinieri forestali. I fatti risalgono all’agosto del 2019, quando vennero sequestrati più di 600 ettari di bosco.

Nello stesso procedimento sono indagati anche Ramona Bruno (compagna di Di Fazio), a capo della società Terra Brigasca a cui era stata affidata la gestione della foresta; il progettista Riccardo Scaletta e il boscaiolo Davide Ozon. Di Fazio è comparso assistito dagli avvocati Alessandro Moroni e Simona Bertoldo; mentre come parte civile per la Regione Liguria c’era l’avvocato Eugenio Aluffi. Il processo è stato aggiornato al 23 gennaio del 2023 per l’esame degli imputati e la discussione.

Il 22 aprile scorso Di Fazio era stato condannato per una vicenda di bracconaggio

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