Omicidio a Ventimiglia, atteso l'esito dell'autopsia sul corpo di Peter
Peter, la vittima, aveva 32 anni ed era in possesso di documenti regolari con tanto di carta d’identità e permesso di soggiorno

Mentre in questi minuti si è riunito in Prefettura il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica in merito alla lite culminata nella morte di un giovane nigeriano per mano di un connazionale, si attende l'esito dell'autopsia sul corpo della vittima.
Atteso l'esito dell'autopsia sul corpo di Peter
Si chiamava Peter il ragazzo nigeriano ucciso da un suo connazionale, O.O. sabato sera davanti al bar Anthony nella piazza della stazione ferroviaria di Ventimiglia. Aveva solo 32 anni ed era in possesso di documenti regolari con tanto di carta d’identità, permesso di soggiorno e una domanda di rinnovo da poco presentata e pendente in questura. Ad ucciderlo un fendente al collo con il vetro di una bottiglia per mano di un suo connazionale, O.O. che ora si trova al Santa Corona, dove è stato trasferito dal Saint Charles la stessa notte per le complicazioni dovute alle ferite riportate nella colluttazione. Sembra infatti che abbia riportato la perforazione di un polmone dal quale i medici savonesi avrebbero estratto frammenti di vetro. Se confermato, questo particolare potrebbe provare che entrambi si sono affrontati brandendo un collo di bottiglia dopo averla mandata in frantumi. La lite tra i due sarebbe forse degenerata perché entrambi alterati dall’alcool. Ma sarà l’autopsia disposta dalla procura ad accertarlo.
I fatti
La lite è avvenuta intorno alle 19.30 di venerdì all’esterno del Bar Anthony di Piazza Cesare Battisti a Ventimiglia, difornte alla stazione ferroviaria. Fino a pochi minuti prima – secondo quanto riferito agli investigatori alcuni testimoni e avventori del bar, che già ieri sera è stato messo sotto sequestro dalla Procura – i due nigeriani si trovavano all’interno del locale. La conversazione si sarebbe animata improvvisamente, proseguendo poi fuori dal bar, dove i due si sono affrontati, venendo alle mani. Peter ha avuto la peggio, è stato raggiunto al collo dal coccio di bottiglia impugnato dal rivale. Il coccio di vetro gli avrebbe tranciato di netto la vena giugulare. Il giovane ha percorso qualche passo, come dimostrato dalle copiose tracce di sangue sul marciapiede, in parte lavate ieri mattina ma ancora visibili all’esterno del locale, per poi stramazzare al suolo e morire pochi minuti dopo.
Conduce le indagini la Polizia Ferroviaria, in collaborazione con la Squadra Mobile di Imperia e il coordinamento del sostituto procuratore Francesca Dentis.