Rapina in gioielleria: un bottino da 450 mila euro, uno dei ladri travestito da donna

Emergono nuovi dettagli sulla rapina che si è consumata ieri nella gioielleria Abate di Sanremo. Sono cinque al momento le persone arrestate

Rapina in gioielleria: un bottino da 450 mila euro, uno dei ladri travestito da donna
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Emergono nuovi dettagli sulla rapina che si è consumata ieri nella gioielleria Abate di Sanremo (LEGGI QUI).

Rapina in gioielleria: un bottino da 450 mila euro, uno dei ladri travestito da donna

Si sono presentati come una coppia comune, i due uomini che ieri si sono introdotti nella gioielleria Abate di Sanremo. All'interno, hanno tirato fuori una pistola, con cui hanno rotto le vetrine per rubare orologi preziosi e gioielli per un valore di oltre 450mila €.

In realtà, erano due uomini, di cui uno travestito da donna. Maschera e parrucca sono state ritrovate poi nel corso dell'operazione della polizia.

Il personale e i clienti non hanno fortunatamente riportato ferite ma solo un grande spavento.

I rapinatori si sono allontanati a bordo di una macchina con targa francese, subito individuata grazie alla tempestiva visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza.

Ed è proprio in Francia che la fuga dei rapinatori è terminata, nei pressi di Nizza, fermati dalla Polizia Nazionale francese. I tre rapinatori erano coadiuvati da altri due soggetti, fermati a bordo di una seconda autovettura. Tutti sono di nazionalità francese.

Sono state disposte attività a tappeto in tutto il territorio, con perquisizioni e perlustrazioni dei luoghi interessati dal passaggio dei rapinatori, il tutto sotto il costante coordinamento della locale Procura della Repubblica. In occasione di uno di questi controlli, in un casolare abbandonato nella prima periferia della città dei fiori, gli investigatori hanno trovati gli abiti utilizzati dai rapinatori (vestiti, maschera e parrucca) per commettere il delitto e la restante parte della refurtiva: ben 14 orologi di ingente valore e alcuni bracciali.

Il tutto era nascosto in delle sacche occultate, rispettivamente, sotto terra e in un forno all’interno del casolare abbandonato.

Sono in corso ulteriori accertamenti, in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria e gli Uffici di Polizia francesi, per chiarire alcuni aspetti al momento coperti da segreto di indagine.

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