Battaglia di querele tra la consigliera Russo e il sindaco Biasi
Il sindaco risponde "Ho dato mandato per affrontare la questione in tutte le sedi opportune. Fondi a Vallecrosia non grazie a Russo"
Si inasprisce la querelle tra il sindaco di Vallecrosia, Armando Biasi, e la consigliera regionale di Fratelli d'Italia Veronica Russo, scoppiata in Consiglio comunale.
Biasi "Diffamato e calunniato"
Dopo l'annuncio di querela da parte della consigliera Russo, che accusa Biasi di averne violato la privacy, arriva la risposta del primo cittadino di Vallecrosia, che invece annuncia le vie legali per diffamazione e calunnia.
«Una scena incresciosa- ha commentato Biasi in una nota-. Apprese dagli organi di stampa le dichiarazioni della Consigliera Regionale Veronica Russo, ho contatto lo studio dell’Avvocato Bosio, per prendere tutti i provvedimenti del caso, si ipotizzano i reati di diffamazione e quello ben più grave di calunnia, nei miei confronti».
"Una campagna elettorale denigratoria"
«Ho letto con stupore, che io sarei accusato di avere un comportamento ossessivo nei confronti della Russo e addirittura di minacce- afferma il sindaco-. Inverosimile anche solo pensarlo. Si è appena conclusa una campagna elettorale feroce nei miei confronti, a tratti denigratoria, gli attacchi infondati sono stati sotto gli occhi di tutti i cittadini».
"Fondi non grazie alla Russo"
«Voglio confortare la Consigliera Russo sul fatto che non ho alcuna “ossessione” personale nei suoi confronti, semplicemente esercito il mio ruolo di amministratore e come tale e in qualità di cittadino, sono libero di fare osservazioni sul suo operato amministrativo- ha concluso Biasi-. Posso affermare che abbiamo vinto tantissimi bandi, abbiamo ricevuto fondi da parte di Regione Liguria, ma mai grazie al contributo della consigliera. Per l’attenzione prestata al nostro Comune da parte di Regione Liguria, dobbiamo ringraziare il Presidente Giovanni Toti, la sua Giunta e le consigliere regionali Chiara Cerri e Mabel Riolfo, che si sono sempre dimostrare disponibili nei nostri confronti. Ritengo che sia arrivato il momento di mettere da parte queste frizioni e di evitare di fomentare ulteriori discussioni, perché tolgono tempo ed energie al lavoro dell’amministrazione».