Bollette Rivieracqua e inchiesta corruzione, Ivan Bracco contro Scajola
Il consigliere comunale Ivan Bracco contro il sindaco Claudio Scajola: "Pensa che siamo tutti addormentati?"
"Fantastico! il Sindaco, Presidente della Provincia, Commissario ATO, dopo che un'intera provincia è in subbuglio per gli aumenti fuori controllo delle bollette, decise formalmente dall’Ente preposto Arera ma ovviamente sui dati inviati da Lui, cosa fa? Un colpo di teatro alla Govi e per non assumersi alcuna responsabilità scarica la responsabilità su Rivieracqua come se nulla fosse! Ma pensa veramente che siamo tutti addormentati?", è il commento del consigliere comunale del Partito Democratico di Imperia Ivan Bracco, sulla vicenda relativa alle bollette di Rivieracqua.
Rivieracqua, Bracco: "Scajola ha rifiutato il confronto con le opposizioni"
"Se fosse come ci racconta e questa volta ha difficoltà a crederci pure lui a quello che racconta, - continua Bracco - perché ha rifiutato di parlare del problema bollette nel prossimo Consiglio Comunale? Perché ha rifiutato ieri di inserire una mozione presentata dall’opposizione in Consiglio Provinciale?
Siamo però fortunati perché non abbiamo un teatro che funziona da otto anni, ma abbiamo un comico da strada che ci allieta quasi quotidianamente, con spettacoli di magia pensando di averci tutti ipnotizzati, ma caro Sindachì, penso che i cittadini siano molto più svegli e attenti di quello che la sua classe politica pensa".
Bracco interviene anche in merito alle parole di Claudio Scajola sull'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari del presidente della Regione Giovanni Toti. "La ringrazio per le sue esternazioni a riguardo dei fatti giudiziari che riguardano lo scandalo Regione Liguria, dicendo che non ravvede reati e che è tutto conforme alle regole, su questo si esprimerà la Giustizia, ma omette a piè pari che esiste l’etica e la morale Pubblica della gestione della cosa pubblica, delle opportunità e dei comportamenti da tenere quando si rivestono ruoli pubblici che vanno ad incidere pesantemente sulla vita e il futuro dei cittadini".
"Penso veramente - conclude Bracco - che si dovrebbe fermare e riflettere sulle parole che ha detto per rispetto a tutte le donne e gli uomini che hanno dato la vita per far nascere la nostra Costituzione. Le ricordo che in nessun articolo la carta Costituzionale prevede che i rappresentanti della Pubblica Amministrazione siano autorizzati a tenere comportamenti morali come quelli che emergono dalle indagini. Le chiedo di cuore di rileggere con attenzione la nostra Costituzione e terminata la lettura, per una volta chieda scusa ai cittadini ah scusi ai sudditi".