IL LUNGO INTERVENTO

Caos politico a Perinaldo: la minoranza, anche noi sollecitati a dimetterci

La minoranza risponde con una nota all'azione politica di sei consiglieri di maggioranza che si sono dimessi stamattina

Caos politico a Perinaldo: la minoranza, anche noi sollecitati a dimetterci
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"Il gruppo consigliare 'Perinaldo 2.0', a distanza di quindici mesi dal voto che ha eletto sindaco Vincenzo Di Donato, è stato sollecitato dall'attuale maggioranza 'Viviamo Perinaldo', a rassegnare, contestualmente alle loro, le dimissioni dagli incarichi assegnati". Così inizia la risposta del gruppo di minoranza in Consiglio comunale a Perinaldo - quest'ultimo composto da: Mauro Agosta, Giuseppe Luppino e Andrea Gramagna - alla notizia delle dimissioni, avvenuta stamani, di sei consiglieri di maggioranza. La reazione del sindaco Vincenzo Di Donato: "Non me lo aspettavo"

Di seguito la nota stampa

Il Capo Gruppo Agosta Mauro, Candidato Sindaco alle elezioni Amministrative di Settembre 2020, unitamente al Consigliere Andrea Gramagna, pur condividendo l’insostenibilità dell’attuale situazione politico-amministrativa di Perinaldo e le evidentissime carenze dell’attuale Sindaco, non ritengono opportuno di rassegnare le proprie dimissioni in quanto sin dalla Campagna elettorale avevano riscontrato quelle inadeguatezze di ruolo di cui la maggioranza si rende conto solo ora e che per 15 mesi non hanno tralasciato di esporre pubblicamente in ogni Consiglio Comunale così come testimoniato dai verbali degli stessi.

E’ proprio il capogruppo Mauro Agosta che nelle sue dichiarazioni, vuole puntualizzare che ben più incisivo e coerente, sarebbe stato da parte della maggioranza, presentare in Consiglio Comunale una mozione di sfiducia, che da noi sarebbe stata votata favorevolmente e ci avrebbe dato la possibilità di esprimere in modo dettagliato tutte le nostre posizioni.

Le lacunosità e l’inconsistenza evidenziata in più occasioni, come la semplice gestione di un Consiglio Comunale, dove il Sindaco Di Donato che per Statuto ricopre l’incarico di Presidente del Consiglio testimoniano a pieno carenze davvero inaccettabili. Tutto verificabile nei Consigli Comunali trasmessi in streaming, ora sospesi anche e forse per l’imbarazzo della stessa maggioranza.

Evidente l’incapacità non solo tecnica ma soprattutto politica -prosegue Agosta- anche quel minimo di volontà nello studio delle pratiche discusse in Consiglio che in qualità di Sindaco non ha mai esposte o presentate personalmente, declinando ad altri l’incombenza, è cosa nota a tutti.

Di questo e a distanza di 15 mesi, si è accorta finalmente anche l’attuale maggioranza proprio promuovendo per prima le dimissioni anche se come detto un azione ben più coerente sarebbe stata una mozione di sfiducia, ma è mancata onestà e trasparenza, dimostrando di viaggiare a braccio così come è stato per la scelta del proprio Candidato Sindaco e questo è il risultato.

Pur comprendendo il limite del nostro ruolo di opposizione, ci siamo sempre resi disponibili senza risultati, affidandoci alle singole promesse di Di Donato che sempre si sono rivelate menzognere ed atte solo ad un effimero consenso costruito sul nulla solo per screditare perfino i componenti del suo stesso gruppo consigliare. Gli accadimenti di agosto lo dimostrano ampiamente, così come è dimostrabile la scelta consapevole di “Perinaldo 2.0” di non voler infierire su di una situazione palesemente alla deriva, oltre che grottesca, ed evitare di cavalcare quei fatti per coscienza, una coscienza di cui l’attuale Sindaco è totalmente privo. Di questo non possiamo che incolpare chi lo ha spalleggiato con tanta enfasi durante la campagna elettorale, una evidenza di cui spero i Perinaldesi si ricorderanno alle prossime elezioni. Dov’era la novità? Dove è finita la persona senza ombra e senza macchia che avrebbe dato una svolta? Speriamo che possa aiutarci nei festini degli anni a venire…...

Non conosciamo ancora le motivazioni delle dimissioni in “toto” piuttosto che di una Mozione di sfiducia, la quale sarebbe certamente stata votata e approvata anche dal nostro gruppo, ma è evidente che il “designato” sia diventato scomodo da quando le decisioni a lui spettanti non andavano secondo le aspettative, per questo e solo per questo in tempi non sospetti e più precisamente alle mie formali dimissioni da Assessore mi sono permesso di chiamarlo simpaticamente “burattino”, ma senza scendere in particolari ne in inutili allusioni, gli va riconosciuta la capacità di esprimersi secondo proprio giudizio anche se spesso folle e senza spessore ma solo per partito preso e alimentare i miei dubbi.

Una scelta, quella delle dimissioni, che con un ragionamento più ponderato non può riguardare anche noi, da sempre contrari alla scelta di questo candidato, ma solo di esclusività della maggioranza, una partita di loro competenza a cui noi faremo da spettatori e dove loro saranno costretti ad assumersi le colpe delle decisioni politiche.

Mi viene da sorridere quando mi si escludeva dalla possibilità di candidarmi come Sindaco, in modo poco corretto e soprattutto senza la facoltà di un confronto dovuto, soprattutto facendo parte della Giunta allora in carica, non solo una azione scorretta politicamente ma anche umanamente, presentandomi a “giochi fatti” un candidato Sindaco “sconosciuto” ed ancor meno condiviso, così come avrebbe dovuto essere.

Tacciarmi poi di essere troppo impulsivo, irruento ed arrogante, fraintendendo i miei atteggiamenti è stata una azione davvero meschina. Così come dice Antonia Gravina, “ L’arroganza appartiene a coloro che non hanno il coraggio di riconoscere le proprie debolezze” ed io, mai mi sono tirato indietro nel riconoscere le mie, i miei errori ed i miei eccessi, ma anzi riconoscendoli con l’umiltà e l’onestà intellettuale di chi chiede scusa, sempre.

Cosa dire poi, quando in uno dei primi Consigli Comunali il Sig. Di Donato, il “delfino”, non riuscendo a confrontarsi con le sole parole, così come dimostrato dal rifiuto di un confronto pubblico pre elettorale ,si permetteva di sfoderare la sua dubbia prestanza fisica con uno spintone e una manata nei miei riguardi che poco aveva di istituzionale (molti presenti al fatto), mi domando quanto potessero valere le ragioni per le quali fosse stato scelto lui e scartato io. “Non è più arroganza se puoi permettertela” come dice Charlie Barnett, e se anche in questo caso mi si indica come arrogante, ho piacere che si sappia che tutto è documentabile.

Non sarebbe coerente Condividere o addirittura aiutare l’attuale Gruppo di maggioranza con le nostre dimissioni, consegnare per 6 mesi l’attività amministrativa ad un Commissariamento è solo ed esclusivamente una loro colpa e noi vogliamo rimanerne fuori ed è giusto che si sappia.

Voglio soprattutto ringraziare la costanza del Consigliere Andrea Gramagna, sempre attivo sul territorio e soprattutto nelle Frazioni, che con le sue, seppur inascoltate segnalazioni ha sempre dato il massimo dimostrandomi la sua piena fiducia, anche lui, oltre che testimone di quella che ormai definisco “Commedia Perinaldese”, ha potuto constatare la pochezza delle inutili e fasulle promesse del Sindaco e non solo.

Inutile dire che soprattutto per me, è una piccola rivincita post-elettorale perché l’ammissione da parte della attuale maggioranza con le loro dimissioni, oltre alla evidenza di aver puntato sul “cavallo” sbagliato, trovandosi costretta ad una azione di “mea culpa” che comunque ci costringerà sino alle prossime elezioni ad un Commissariamento, non è una novità purtroppo per questo Comune.

Una gestione, quella Commissariale, che per contro potrà fare chiarezza e ripulire ogni eventuale errore o incongruenza, consegnando ai prossimi eletti una situazione certamente chiara e ripulita da ogni possibile errore e da dove poter ripartire con la serenità di trovare tutto in ordine. A pensar male si potrebbe pensare, facendo uno più uno e valutando gli eventi, ad una azione concordata e studiata a tavolino nel caso di una (ri)candidatura di sicuro successo.

La speranza è quella che finalmente alle prossime elezioni non si debba nuovamente ricorrere a fantomatiche marionette, perché la nostra Comunità non lo merita, una Comunità che ha davvero tantissime potenzialità e che non ha bisogno di perdite di tempo come è stato in questi ultimi ed inconcludenti 2 anni, ma nemmeno di stagnante immobilismo ormai diventato insostenibile.

C’è bisogno di nuovo, un vento fresco che certamente supportato dalle competenze e dalla conoscenza dei luoghi, delle tradizioni e soprattutto dalle persone giuste, possa davvero ribadire i principi che sono stati la nostra bandiera nella campagna elettorale delle ultime amministrative: condivisione, confronto e collaborazione

Il mio personale augurio è che finalmente si possa, per il bene di tutti, trovare i giusti accordi e riprendere un percorso di innovazione necessaria a quegli sviluppi che aspettiamo da troppo tempo ormai, ma che le potenzialità del nostro territorio, delle nostre tradizioni e della nostra storia meritano a pieno, togliendo dalla base quei vecchi mattoni che come si è potuto constatare si stanno sgretolando, provocando solo terremoti a danno di tutti, non certo buttandoli ma conservandoli gelosamente per carpirne un valore intrinseco ma che per scadenza non possono essere riutilizzati con successo nelle fondamenta.

Troppe parole e troppe illusioni sono state messe in campo nella scorsa campagna elettorale, a partire da chi giurava sulle qualità del proprio candidato senza minimamente conoscerlo, fino ad arrivare a chi si chiamava fuori ma invece agli effetti voleva esserci dentro con tutte le scarpe, questo è stato il risultato di un inganno elettorale oramai sotto gli occhi di tutti.

Credo che la mia esperienza amministrativa nel Comune di Perinaldo finirà qui, vedo improbabile un mio nuovo impegno perché non ne esistono i presupposti.

Amo profondamente tutto di Perinaldo, ma senza una vera volontà di cambiamento sono convinto che ogni mio sforzo sarebbe vano.

Non ho la presunzione di sentirmi meglio di altri, ma nemmeno peggio, con la consapevolezza e la volontà di un impegno che pur non essendomi stato mai riconosciuto e secondo le mie capacità, mi ha fatto lavorare con coscienza, contribuito alla mia crescita personale e fatto comprendere che il coraggio delle proprie azioni non può essere un difetto se accoppiato all’onestà intellettuale di riconoscere i propri errori.

Uno di questi errori è stato proprio quello di credere nel cambiamento ma anche nelle persone sbagliate e consapevole di questo non ho intenzione di condannare nessuno ma nemmeno disposto a subire arroganza e presunzione da chi ritiene di gestire la cosa pubblica come se fosse privata perché sarebbe non solo immorale, ma fuorilegge.

Spero con le mie dichiarazioni di non aver offeso nessuno e di aver rispettato la nostra Costituzione così come recita l’articolo 21 al comma 1

“ Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”

Anche il comma 2 è interessante viste alcune affermazioni durante qualcheConsigli Comunale (anche questo a verbale)……

“La Stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”

Sempre e comunque, Viva Perinaldo !

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