Crisi RT

La ricetta PD per sanare il trasporto pubblico locale

Adeguamento salariare, maggiori investimenti, affitti calmierati e altro. Ecco il piano

La ricetta PD per sanare il trasporto pubblico locale
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Sull'onda della veloce e intensa campagna elettorale per le Regionali e dell'assemblea dei sindaci convocata a Villa Nobel per giovedì, il tema del trasporto pubblico locale- e dei suoi recenti e frequenti disservizi-  torna agli onori della cronaca con una nota stampa firmata dall'aspirante consigliere regionale Edoardo Verda (Partito Democratico). Ecco come i dem intendono salvare RT e i mezzi pubblici nella Riviera dei Fiori.

 

Come i dem vogliono salvare il trasporto pubblico locale

L'obiettivo del PD, sul "tema caldo" è rivedere il riconoscimento del costo chilometrico a Riviera Trasporti, garantendo così più risorse alla Provincia di Imperia provenienti dal Palazzo della Regione, e costituire un fondo per l’adeguamento salariale, una risposta alla concorrenza tra settore pubblico e privato che oggi svuota di personale le aziende pubbliche. Serviranno, inoltre, investimenti per calmierare i prezzi degli affitti per i lavoratori del settore pubblico e, per ottimizzare gli spostamenti, servirà puntare sul trasporto intermodale, una forma di mobilità sostenibile che prevede l'uso combinato di differenti mezzi di trasporto (treno, autobus, bici, monopattini, ecc) per raggiungere in modo efficiente una destinazione finale.  «Per una regione connessa- spiega Verda- , per una regione finalmente libera, di crescere».

«Anni di incuria e sprechi»

«La crisi del trasporto pubblico locale a Imperia- scrive Verda- nasce da scelte sbagliate del passato e della distanza della Regione dai problemi concreti del nostro territorio. Vi diranno - dopo anni di trascuratezza - che "ci stanno lavorando", ma numeri e fatti parlano chiaro: il riconoscimento del costo per chilometrico a Riviera Trasporti da parte della Regione è il più basso della Liguria ed è fermo da anni. Questo significa meno risorse e, conseguentemente, meno corse». 
«Vi è poi una difficoltà numerica nella nostra azienda di trasporto: mancano almeno 60 autisti, circa il 40% del fabbisogno, e nelle officine si arriva a una carenza di circa il 50% del personale. Lo sbandierato salvataggio di Riviera Trasporti, infine, è frutto delle politiche degli amministratori di centrosinistra, dopo anni di incuria e sprechi (una su tutte gli autobus a idrogeno, costati svariati milioni e mai utilizzati). Servirà quindi- conclude- investire prima sulle persone e poi sui mezzi per creare un trasporto pubblico che possa essere un’alternativa, reale, ai mezzi privati e non misure spot, propagandistiche e costose, come l'autobus a guida autonoma della città di Imperia». 
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